Il Cavaliere del Forte
Cinquant’anni d’idillio ininterrotto. La lunga spiaggia. Le bici. I monti. Il giardino. Gli amici. L’arte. L’industriale Benito Benedini del Forte ama tutto. Perché, dice, il tempo non è riuscito a snaturarlo
Testo di Silvana Rizzi
La bici senza il minimo segno di ruggine, il bagno, l’Annetta, per lui “il più bello del Forte”, la villa tra il centro e Vittoria Apuana, accogliente, aperta agli amici, amata in ogni particolare. Perfezionista, curioso, attento ai giovani, pronto a cogliere le novità in ogni campo, Benito Benedini, Cavaliere del Lavoro, ex presidente di Assolombarda, oggi de Il Sole 24 Ore Spa e della Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano, non si arrende mai. Così di fronte ai sessantotto pini stesi a terra dalla furia del vento nella sua proprietà di Forte dei Marmi nel marzo scorso, ha preso la situazione in mano e oggi il giardino, sua grande passione, ha ripreso vita. L’erba non ha un filo fuori posto, le amate palme avvolgono la piscina e le statue di Igor Mitoraj, tra cui la splendida Ikaria, quelle di Novello Finotti e di Domenico Colanzi, gli scultori prediletti, guardano incantate e misteriose il nuovo scenario vegetale che le circonda. Al Forte Benito Benedini è arrivato nel 1964. Si è innamorato della personalità di questa terra, della lunga spiaggia, ideale per camminare soprattutto fuori stagione, delle Alpi Apuane, di Pietrasanta e dei suoi dintorni, dove ama andare a trovare gli amici scultori, all’opera in fonderia e nei laboratori. «Certo», precisa «da quando sono approdato nelle sue braccia cinquant’anni fa, il Forte è cambiato, ma non si è snaturato, ha conservato la sua personalità». Di fronte alla scomparsa dei negozi fortemarmini sostituiti dalle grandi firme, Benedini con spirito pragmatico sottolinea che è «giusto vivere con i tempi» e il cambiamento fa parte del tempo. Il pragmatismo, ecco la grande lezione dell’America, quando giovanissimo, negli anni ‘50, pieno di grinta, ma senza mezzi alle spalle, ha abbandonato l’Italia per andare a lavorare negli Stati Uniti. «Grazie America», esclama, perché oltre Oceano ha scoperto un mondo affascinante, dove avere successo significava essere stimato e ammirato. Oggi, dopo le imprese industriali nel mondo della chimica e dei cereali, Benedini non ha perso la sua voglia di esplorare, «sempre a ragion veduta e con cognizione di causa», orizzonti nuovi e internazionali. Nell’ufficio milanese, all’ombra dei nuovi grattacieli, sfilano i momenti più belli e interessanti della sua vita: le parole spiritose e commoventi dei figli per il compleanno, la foto con la regina Elisabetta, donna curiosa e ben documentata sul sistema economico lombardo, quella con il presidente della Cina Jiang Zemin, appassionato di Verdi, con papa Francesco, che l’ha colpito per la sua spontaneità e semplicità. In primo piano, la foto con il sindaco Umberto Buratti, che nel 2014 gli assegna la cittadinanza onoraria di Forte dei Marmi. Un riconoscimento prestigioso, suggello al suo amore per la Versilia, a cui si è sempre dedicato con passione, lungimiranza e spirito pragmatico.
THE CAVALIERE OF FORTE
A fifty-year idyll. The long beach. The bikes. The mountains. The garden. Friends. Art. Industrialist Benito Benedini loves everything about Forte. A lady untarnished by time. A bike without a speck of rust; “his” beach club, Annetta, “the most beautiful in Forte”; his villa between the center and Vittoria Apuana, comfortable, always open to friends, loved in every detail. A perfectionist, ever-questioning, attentive to young people, ready to embrace novelties in any field, Benito Benedini, Cavaliere del Lavoro, formerly president of Assolombarda and now of Il Sole 24 Ore S.p.A.