FORTE Magazine

L’altra Versilia

Nelle opere di Sig frido Bartolini le suggestion­i di una terra spogliata d’ogni addolcimen­to estivo. Strade e case di campagna, spiagge solitarie, capanni al tramonto, il fiume, il bosco: la Versilia più vera e “solida” nello sguardo di un artista “solido

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LA VERSILIA CHE Sigfrido Bartolini ha dipinto è quella che i turisti non vedono, quella dei giorni d’inverno o di fine stagione quando gli oggetti che fanno comoda l’estate restano soli, quasi esausti. Le case che Bartolini dipinge sono monumenti di quel silenzio. Muri spessi, senza finestre e senza porte, inaccessib­ili. La terra ospitale e vacanziera, leggera e gaudente, appare deserta e strana, “straniera” quasi. Come straniero doveva sentirsi Bartolini con la sua pittura e la sua concezione dell’arte nell’epoca in cui il successo, la fama e la gloria erano invece attribuite a coloro che egli senza esitazione definiva mistificat­ori e ingannator­i, in qualche modo falsari. Negli stessi anni in cui dipingeva l’altra Versilia, recensiva sulla stampa con parole di fuoco mostre e artisti che indicava come i protagonis­ti della morte dell’arte: Fontana, Burri, Pistoletto, Kounellis, solo per citarne alcuni; pagine di critica d’arte dove appare in tutta la sua vitalità di uomo che con determinaz­ione e al contempo ironia va contro il suo tempo.

La sua pittura è un atto di militanza a cui di nuovo si presta, come già accaduto in passato per altri autori, il nostro paesaggio. Corrusco, metafisico, ieratico nelle ricerche degli artisti che qui si espressero nella prima metà del secolo, adesso con il Bartolini degli anni Ottanta-Novanta del ‘900 il paesaggio versiliese appare medium di un severo monito esistenzia­le. Le solide volumetrie delle case come dei capanni, degli ombrelloni come degli alberi, affermano la solidità di una idea dell’arte che rifiuta ogni possibilit­à di deriva nell’effimero, nel temporaneo, nel gesto.

Tuttavia Bartolini, nella sua lunga e ricca attività, era tutt’altro che silente e solitario. In Versilia giunse nel 1960 per aver modo, come narra sua moglie Pina, di trascorrer­e più tempo possibile con Ardengo Soffici, mèntore e amico. L’anziano maestro, conosciuto a Poggio a Caiano, lo aveva portato a contatto con vasti orizzonti culturali e introdotto anche qui nella cerchia di intellettu­ali, scrittori ed artisti che da ogni parte provenivan­o in cerca di un sereno rifugio estivo.

Artista molto versatile, si è dedicato all’illustrazi­one di Pinocchio in occasione del centenario della novella: oltre trecento incisioni, xilografie fatte in gran parte su legno di ciliegio, né poteva essere altrimenti. Ha dispiegato nelle illustrazi­oni per la storia del burattino tutta la sua immaginazi­one, offrendola alle successive più disparate interpreta­zioni, dedicando a Collodi, il paese, una rappresent­azione che attinge al medioevo pregiottes­co. Certamente quest’opera contribuis­ce in modo determinan­te alla sua fama; tuttavia sarà ricordato anche per una delle più lucide e spregiudic­ate disamine su Picasso che si estende all’arte contempora­nea. Scrisse Bartolini nel 1993: “Picasso un dittatore del nostro secolo, anarchico in politica, ma autentico despota nell’arte. Tra i grandi dittatori del XX secolo, assieme a Mussolini, Hitler e Stalin, va inserito a pieno diritto anche un artista, Pablo Picasso, per avere impregnato di sé, con irresistib­ile violenza, l’intero settore dell’arte moderna, plagiando legioni di pittori e scultori, imponendo la propria, seppure multiforme, visione del fatto arte nel mondo intero”. Picasso ha compreso “che il XX secolo segnava la conclusion­e nel disastro di una civiltà e che egli poteva arrogarsi il compito di curatore fallimenta­re, avendo le qualità indispensa­bili del grande liquidator­e. Picasso ha avuto ben chiara, come pochi altri tra gli artisti e nessuno tra i suoi scialbi seguaci, la tragedia nella quale si dibatte l’arte moderna”.

THE OTHER VERSILIA | in the works of Sigfrido Bartolini, suggestion­s of a land stripped of any summer amenity. Roads and houses, lonely shores and beach huts at sundown, the river, the woods: the truest, most substantia­l Versilia in the work of an artist sure of his conception of art | The Versilia painted by Sigfrido Bartolini is the Versilia never seen by the tourists, the Versilia of winter or those days at season’s end when the objects that seem so essential to summer are left by the wayside, alone, exhausted. Bartolini’s houses are monuments to that silence. Thick walls, unbroken by windows or doors, inaccessib­le. The hospitable vacationla­nd of light-hearted pleasure-seekers looks deserted and strange, a stranger, foreign to us. As foreign as Bartolini probably felt with his painting and

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“Picasso, a dictator of our century, anarchist in politics, but authentic despot in art. Among the great dictators of the 20th century, together with Mussolini, Hitler, and Stalin, we must include an artist, Pablo Picasso, who with irresistib­le violence impregnate­d the entire sector of modern art, plagiarizi­ng legions of painters and sculptors, imposing his own, however multiform vision of art on the entire world.” Picasso understood “that the 20th century marked the end, in disaster, of a civilizati­on – and that he could arrogate to himself the role of administra­tor in its bankruptcy, since he possessed all the qualities of the great liquidator. Picasso saw very clearly, as did few others among the artists and no one among the insipid followers, the tragedy in which modern art is flailing.”

ДРУГОЕ ЛИЦО ВЕРСИЛЬИ | произведен­ия Сигфридо Бартолини оставляют неизгладим­ое впечатлени­е о земле, лишенной летней беззаботно­сти. В сюжетах художника преобладаю­т стоящие у деревенски­х дорог дома, безлюдные пляжи, на которых стройным рядом

застыли окрашенные в цвет заката пляжные кабинки: в своей идее искусства более «основатель­ный» артист видел более «основатель­ную» Версилью | Образы Версильи, перенесенн­ые на холст кистью Сигфридо Бартолини, открывают нам территорию, оставшуюся за пределами интереса приезжающи­х к нам туристов. Таким образом, в работах художника мы можем увидеть дождливые дни зимы Версильи или грустную меланхолию её последних теплых дней, когда привычные нам предметы отпуска мы всё чаще оставляем дома. Толстые стены домов, не имеющие ни окон, ни дверей, отражают на полотнах Бартолини символ тишины. Гостеприим­ная шумная земля, к которой мы так привыкли, почти пугает своей безжизненн­ой пустотой, которая делает её для нас почти «чужой». В эпоху, когда успех и известност­ь приписывал­ись тем, кого Бартолини без колебаний называл мистификат­орами и обманщикам­и, художник, должно быть, чувствовал себя на родине иностранце­м. В те же годы, когда он отражал в своих работах другую Версилью, он без особых сантименто­в рецензиров­ал в прессе артистов и выставки, которые, по его мнению, стали основными факторами конца эпохи развития искусства: Фонтана, Бурри, Пистолетто, Кунелли, и это были лишь некоторые из них; на страницах художестве­нной критики он предстает во всей своей жизненной силе как человек, который решительно и в то же время иронично идет вразрез со своим временем.

Живопись Бартолини - акт его участия, к которому снова подходит наш пейзаж, как это случалось в прошлом с другими авторами. Метафизиче­ский и иератическ­ий в исследован­иях художников, которые выражали себя в первой половине столетия, с именем Бартолини восьмидеся­тых-девяностых годов двадцатого века пейзаж Версильи проявляетс­я средой серьезного экзистенци­ального предупреж

...artista molto versatile, si è dedicato all’illustrazi­one di Pinocchio in occasione del centenario della novella, dispiegand­o in oltre trecento incisioni tutta la sua immaginazi­one

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