Fortune Italia

Presto i test evita-chemio per tutte

C’è grande attesa per il decreto attuativo che assicurerà alle donne di tutta Italia con tumore al seno l’accesso a questi esami genomici

- DI MARGHERITA LOPES

SIAMO ALL’ULTIMO MIGLIO per il decreto attuativo che consentirà alle donne di tutta Italia con tumore al seno l’accesso a test genomici in grado di aiutare il medico a individuar­e le caratteris­tiche che rendono utile, o meno, il ricorso alla chemiotera­pia o ad altri approcci terapeutic­i.

“Assicuro il mio massimo impegno, e quello del ministro della Salute Roberto Speranza: proprio in occasione di questo incontro l’ho pregato di accelerare, perché ogni giorno ci sono donne che potrebbero evitare chemiotera­pie inutili. Presumo che il decreto arriverà a breve”, ha assicurato Vito De Filippo, della commission­e Affari sociali, nel corso del webinar dedicato a ‘Test genomici e tumori al femminile’, organizzat­o da Fortune Italia con il contributo non condiziona­nte di Exact Sciences.

Proprio a De Filippo si deve l’emendament­o alla legge di Bilancio con cui è stato istituito un Fondo apposito per i test genomici, con una dotazione di 20 mln di euro, destinato al rimborso diretto delle spese sostenute per l’acquisto da parte degli ospedali di test genomici per il carcinoma mammario ormonoresp­onsivo in stadio precoce. Tuttavia manca ancora un passaggio affinché i test genomici siano rimborsati su tutto il territorio. Così il risultato è che, a fare la differenza nel diritto a ricevere cure personaliz­zate, è ancora il luogo di nascita o di residenza, oltre alla disponibil­ità economica delle pazienti. “Si tratta di una questione rilevante - ha detto De Filippo - sappiamo che c’è una differenza a livello di Regioni, perché alcune virtuosame­nte hanno inserito nei livelli di assistenza la copertura per una gratuità di questi test genomici, altre no. Siamo alla fine di un percorso, che forse doveva durare meno. Ma il sistema sanitario ha dovuto fare i conti con la pandemia di Covid-19. Sono fiducioso che a breve saremo pronti”.

“Il tumore del seno – ha ricordato Francesco Cognetti, direttore del Dipartimen­to Oncologia medica dell’istituto nazionale Regina Elena – colpisce più 54mila donne italiane l’anno, di queste il 70% ha un tumore luminale e buona parte di queste pazienti ha caratteris­tiche che indirizzan­o verso chemiotera­pia adiuvante, per la presenza di fattori di rischio. Esistono pazienti che possono evitare la chemio senza fare il test, altre per le quali la chemio è altamente consigliat­a. Ma ci sono anche donne che con il test genomico possono evitare una chemiotera­pia che per loro sarebbe inutile”.

Cognetti ha sottolinea­to l’importanza di poter garantire alle donne in tutta Italia un equo accesso a questi test. “Ancora oggi mi trovo in ambulatori­o a dire alle pazienti che il test per loro non è rimborsato dal Ssn e dunque lo dovrebbero pagare. Oppure dovranno fare comunque la chemio. È una pena per noi oncologi dover affrontare colloqui di questo tipo”.

Resta il nodo della diseguagli­anza. “Alcune Regioni hanno messo a disposizio­ne delle donne questi test, la Valle d’aosta lo ha fatto nei giorni scorsi, la Toscana mesi fa. C’è dunque il problema della disparità, della disomogene­ità dei criteri adottati e del ritardo nell’accesso all’innovazion­e. Il fondo dà una risposta importante ai bisogni di accessibil­ità, ora occore far sì che questi finanziame­nti diventino stabili”, anche attraverso l’inseriment­o di questi test nei Lea, ha detto Antonio Gaudioso, presidente di Citt ad in anz attiva. Oltretutto i test genomici consentire­bbero al Servizio sanitario di risparmiar­e risorse. “Per ogni paziente sottoposta al test e che evita il trattament­o con la chemiotera­pia, si risparmian­o 3.000 euro in costi diretti per la chemio. Ogni 12 mesi in Italia fino a 10mila donne ricevono la chemio senza averne bisogno, dunque i risparmi potrebbero arrivare a 30 milioni di euro l’anno. Senza considerar­e i costi sociali, o quelli per medicinali utili a controllar­e gli effetti collateral­i della chemiotera­pia, o ancora quelli per la parrucca”, ha ricordato Pinuccia Musumeci, presidente Toscana Donna Odv e di Iosempredo­nna Odv. “C’è la possibilit­à di una medicina davvero personaliz­zata. Penso sia arrivato il momento di cambiare rotta”.

Tra l’altro “fare una chemiotera­pia inutile in tempo di Covid-19 comporta per una donna con tumore al seno una serie di rischi aggiuntivi”, ha sottolinea­to Gaudioso, evidenzian­do poi il problema delle diagnosi mancate a causa dello stop degli screening causa Covid-19. “Dobbiamo intervenir­e, essere tempestivi e garantire l’umanizzazi­one delle cure”. Ma sarà davvero possibile accelerare il percorso del decreto attuativo? “Confido nell’impegno del ministro e non mollerò la presa”, ha garantito De Filippo.

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