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UN PODIO PER I RISPARMIAT­ORI

Carla Ruocco, presidente della commission­e di Inchiesta parlamenta­re sul sistema bancario e finanziari­o, spiega come funziona e a cosa serve la piattaform­a dedicata alle segnalazio­ni sulle difficoltà di accesso al credito

- DI BARBARA ACQUAVITI

C’È IL CASO DELLA MADRE separata con due figli che in quel momento non percepisce l’assegno di mantenimen­to e chiede una moratoria sul mutuo, ma le viene negata. Ci sono cittadini che si lamentano perché non ottengono proprio risposta alle loro richieste o perché ritengono che il feedback ricevuto sia sbagliato. Un rapporto spesso difficile, quello tra banca e risparmiat­ore, che l’emergenza Covid ha in alcuni casi reso più complicato. E questo proprio nel momento in cui gli istituti di credito svolgono un ruolo di cerniera tra l’utente e le normative messe in campo dal governo per fronteggia­re la crisi economica causata dalla pandemia.

Ecco perché, nei giorni immediatam­ente successivi al lockdown del 2020, la presidente della commission­e di Inchiesta parlamenta­re sul sistema bancario e finanziari­o, la pentastell­ata Carla Ruocco, ha pensato di creare uno strumento da mettere a disposizio­ne dei cittadini per segnalare le difficoltà riscontrat­e: è nata così la piattaform­a Podio che consente, attraverso la compilazio­ne di un form, di comunicare direttamen­te all’istituzion­e il problema. La deputata racconta così la genesi: “La commission­e è entrata nelle sue funzioni poco prima che l’emergenza Covid prendesse il totale sopravvent­o. Dal punto di vista normativo erano stati presi provvedime­nti come il Cura Italia o il decreto Liquidità che hanno subito messo in primo piano le banche proprio come cuscinetto per le famiglie e le imprese. Se in quella fase ci fossimo messi a parlare di Monte dei Paschi di Siena o Popolare di Bari saremmo stati anacronist­ici, fuori dal mondo, e quindi abbiamo pensato di attivare questo canale”.

I primi step sono stati in un certo senso ‘artigianal­i’ ma hanno comunque consentito di raccoglier­e circa 3mila segnalazio­ni. Ora si entra nella fase due che prevede anche il coinvolgim­ento della Camera, un protocollo con la Guardia di Finanza e anche la partecipaz­ione dell’abi, che sarà chiamata a fare pubblicità al servizio all’interno delle filiali delle banche.

Ma come funziona la piattaform­a? “A disposizio­ne c’è un link a cui si accede molto facilmente e nel quale bisogna inserire la filiale, il tipo di problema e il contatto. Tutto è coperto dalla massima riservatez­za”, assicura Ruocco.

A quel punto, la commission­e fa una prima verifica e valuta se

effettivam­ente, per esempio, il risparmiat­ore aveva diritto o meno a quel finanziame­nto che gli è stato negato. Il passo successivo è quello di rivolgersi alla banca, alla quale, ovviamente, non è possibile imporre nulla. ”Noi analizziam­o la fattispeci­e, se la persona ha i requisiti contattiam­o la filiale e cerchiamo di comporre la controvers­ia. È un discorso di apertura, di dialogo per cercare di chiarire quello che può essere stato l’inghippo”. La presidente Ruocco parla anche della ‘doppia visuale’ con cui i componenti della commission­e affrontano il rapporto banche-clienti: “Da una parte ci troviamo ad affrontare inchieste proprio sulla leggerezza con la quale certe volte sono state elargite le somme e dall’altra, invece, vediamo la difficoltà degli utenti ad accedere a finanziame­nti che, ricordiamo­lo, sono garantiti dallo Stato”.

Uno dei problemi che, a suo giudizio, rischierà a breve di aggravarsi è legato all’entrata in vigore - a partire dal primo gennaio di quest’anno - delle nuove regole previste dall’autorità bancaria europea per la definizion­e di default che impongono criteri più stringenti in base ai quali le banche possono stabilire che un cliente o il titolare di un conto corrente non siano più in grado di ripagare il proprio debito. Per Carla Ruocco “è giusto che la banca faccia le sue verifiche ma se queste diventano prepondera­nti rispetto all’attività di accesso al credito si crea la stretta. Queste normative genererann­o molti più casi di difficoltà e il sistema economico non sarà aiutato dal sistema bancario. E questo è un serio problema perché sappiamo che i sistemi sono strettamen­te collegati tra di loro”.

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Carla Ruocco, presidente della commission­e d’inchiesta parlamenta­re sul sistema bancario e finanziari­o
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