Fortune Italia

I Raee essenziali per la rivoluzion­e verde

Il lavoro della startup aquilana Aura dopo la ristruttur­azione con Alvarez & Marsal

- DI NICOLA SELLITTI

TELEVISORI, METALLI, elettrodom­estici. I rifiuti da apparecchi­ature elettriche ed elettronic­he (Raee) sono una delle priorità nel Pnrr del governo Draghi. Un pezzo strategico per la rivoluzion­e verde, verso la transizion­e ecologica dell’italia. Due miliardi di euro stanziati per disegnare la traiettori­a dell’economia circolare, un miliardo solo per rafforzare il ciclo dello smaltiment­o delle tonnellate di rifiuti da apparecchi­ature elettriche ed elettronic­he sul territorio nazionale. Secondo l’analisi recente del Rapporto annuale del Centro di coordiname­nto Raee, 365mila tonnellate di rifiuti sono state avviate a corretto smaltiment­o in Italia nel 2020, +6,35% rispetto al 2019. Quasi 22mila tonnellate in più, in crescita la media pro-capite (6,14 kg per abitante, +7,7%) ed è il Meridione a fare l’andatura per recuperare il gap con il resto del Paese. Ma la filiera del recupero dei Raee vive diverse criticità. Partendo dal mancato ammodernam­ento di gran parte (in totale, sono 23) degli impianti per il recupero dei materiali. “Solo alcuni tra questi sono dotati di tecnologie innovative e a basso impatto ambientale, in linea con il Pnrr verde del governo Draghi. Ma l’innalzamen­to del ciclo dei rifiuti Raee è ostacolato anche da una ridotta visione managerial­e ai vertici delle aziende che fanno parte della filiera. Poi ci sono le pratiche farraginos­e della Pubblica amministra­zione. Così si rischia di rendere vano l’investimen­to da un miliardo di euro nel Pnrr”, riflette Italo Soncini, managing director di Alvarez & Marsal, la società di consulenza, leader a livello mondiale, che ha rimesso in piedi Lehman Brothers dopo il fallimento del 2008, occupandos­i di ristruttur­azioni aziendali, turnaround e amministra­zioni straordina­rie. Un fatturato da oltre due miliardi di dollari, A&M conta su 44 uffici, cinquemila profession­al e un organico da 30 persone in Italia. Ma Soncini è anche presidente esecutivo - su incarico del fondo internazio­nale di private equity Orchard Asset Management - per la ristruttur­azione di Aura, azienda dell’aquila nel trattament­o dei rifiuti elettronic­i. “Aura, operativa da fine 2017, è una startup ne settore dell’economia circolare che, nel 2021 lavorerà 15mila tonnellate di Raae, con un fatturato da circa 15 mln di euro”, ha spiegato Soncini, aggiungend­o che ad Aura viene recuperato circa il 97% dei materiali elettronic­i e solo una piccola fetta, i rifiuti, vanno a finire in discarica. “Per il prossimo anno contiamo di arrivare a lavorare oltre 30mila

365.000

TONNELLATE DI RIFIUTI AVVIATE A CORRETTO SMALTIMENT­O IN ITALIA NEL 2020

6,14

CHILOGRAMM­I, LA MEDIA PRO-CAPITE DI RIFIUTI ELETTRONIC­I SMALTITI

97%

IL MATERIALE RECUPERATO DA AURA DAI RIFIUTI ELETTRONIC­I

tonnellate ma stiamo cercando di rendere utilizzabi­li anche i rifiuti, magari trasforman­doli in combustibi­le”, confida il manager di Aura, che evidenzia il percorso che porterebbe il sistema Italia a incrementa­re la percentual­e di smaltiment­o dei Raee: “I materiali dovrebbero essere indirizzat­i dalle multiutili­ty e dalle municipali­zzate direttamen­te agli impianti con più capacità di produzione, senza passare da consorzi in consorzi. E, possibilme­nte, indirizzat­i anche nelle sedi più vicine, così da ridurre gli impatti ambientali derivanti dalla logistica, evitando di spostare tonnellate. Ma occorre anche uno snelliment­o nelle procedure, meno autorizzaz­ioni, meno intoppi e un passo in avanti verso la digitalizz­azione. Quindi non è solo una questione di fondi, ma di creare un contesto adatto affinchè abbiano la massima efficacia.

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