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ALIMENTATO­RI, CAVI, RETI E DATI, LA POSTA IN GIOCO

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Quello degli alimentato­ri, veloci e no, da casa, da garage o da strada, e dei cavi per la ricarica, spesso troppo personaliz­zati, come i cavi dei cellulari, è il mercato che è andato più avanti. L’attrezzatu­ra per ricaricare le auto elettriche è un mercato in cui primeggian­o Bosh, Enel X. Partiti con prezzi di tutto rispetto, come spesso accade, sono stati tirati giù dall’arrivo dei fornitori senza marchio e soprattutt­o cinesi, che nella motorizzaz­ione elettrica sono quelli che sono andati più avanti di tutti. Le wallbox, gli alimentato­ri casalinghi, hanno un prezzo fra i 480 e i 730 euro, ma siamo al prodotto base. L’arera ha stimato che per acquisto e installazi­one domestica di una wallbox in grado di erogare fino a 7,4 kw servono tra i 900 e 1.500 euro, con una media di 1.200 € Iva inclusa. E ci si aspetta che ne possano essere acquistati circa 3 milioni fino al 2030. Sono circa una quarantina le aziende con maggior visibilità che hanno prodotto i 225 dispositiv­i di ricarica censiti dal monitoragg­io di Arera concluso ad aprile scorso. Fra queste, A2A, ABB, Alfazero, Alpitronic, Bticino, Circontrol, Detas, Efacec, Enel X, Engie/fca, Ensto, EVBOX, Evmeter, Gewiss, Ingeteam, Mennekes, Orbisitali­a, S&H, Scame, Schneider Electric, Silla Industries, Tesla, Tritium, Wallbox. Volvo, Tesla, ancora Enel, Fiat alleata con Engie, e Autostrade per l’italia insieme a quasi tutte le utility municipali­zzate stanno mettendo in piedi le loro reti per il rifornimen­to elettrico. Chi, come la maggior parte, con colonnine stradali. E chi, come Fiat, che sta testando hub centralizz­ati da 700 ricariche contempora­nee. Ultimo, e non secondario mercato, è quello delle applicazio­ni per gestire ricariche e pagamenti, come dimostra lo scontro appena concluso davanti all’antitrust, fra Enel X e Google. Il colosso del web ha bloccato l’applicazio­ne di Enel X, Juicepass, pur di impedirne la raccolta dati in proprio ed è arrivato a prendersi una multa da 100 mln. Del resto, ogni applicazio­ne che traccia i clienti genera un volume di dati che può essere gestito e rivenduto. Le app per la ricarica sono una porta di ingresso per altri servizi, tanto più se prendono nota di spostament­i, fermate e pagamenti dei propri clienti. Informazio­ni utili per il mercato dell’energia ma anche delle assicurazi­oni, solo per dirne uno: avere contezza dell’uso effettivo di un’auto e delle modalità di guida, svelta o prudente, del proprietar­io e di tutti gli utilizzato­ri, permette di ‘cucire’ le polizze su misura.

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