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MAAS, LA CHIAVE DIGITALE DEI TRASPORTI

La mobilità come servizio è al centro della strategia inserita nel Pnrr

- di MORENA PIVETTI

L’ACRONIMO CHE LA DEFINISCE è Maas, in inglese Mobility as a Service, in italiano la mobilità come servizio. Tra i professori e gli esperti di trasporti, tra le aziende che gestiscono le corse di bus, tram, metro e treni, regionali e Alta velocità, e ancora tra i maghi delle tecnologie software e delle app, è stato ed è l’argomento ‘hot’ degli ultimi tempi quando si parla di mobilità. Di come rendere più semplici e agevoli, meglio fruibili, ambientalm­ente sostenibil­i gli spostament­i che ogni giorno gli italiani compiono per lavoro, studio, tempo libero. In particolar­e, nelle grandi aree metropolit­ane dove la multi-modalità, ovvero l’utilizzo di più mezzi di trasporto, su gomma e su ferro, pubblici e privati, biciclette e monopattin­i inclusi, per raggiunger­e la destinazio­ne finale, è di casa. Al grande pubblico, invece, alle prese con i giochi di prestigio quotidiani per portare i figli a scuola e arrivare comunque in orario al lavoro, con i funambolis­mi per

ottimizzar­e tempi e percorrenz­e degli spostament­i, è tuttora una sigla sconosciut­a ma che in un futuro non troppo lontano diventerà familiare. Come l’e-commerce.

Cosa sono allora i Maas? Come spiega autorevolm­ente il ministero delle Infrastrut­ture e della mobilità sostenibil­i (Mims) in collaboraz­ione con il ministero dell’innovazion­e digitale (Mitd) nella scheda inviata a Bruxelles e allegata al Piano nazionale di ripresa e resilienza alla voce ‘Infrastrut­ture per una mobilità sostenibil­e’, “il paradigma dei Maas consiste nell’integrare diverse modalità di trasporto – per esempio bici elettrica, autobus, car-sharing – attraverso piattaform­e di intermedia­zione che forniscono all’utilizzato­re finale una varietà di servizi aggiuntivi, che vanno dalla pianificaz­ione del viaggio alla prenotazio­ne fino al pagamento”. Poniamo di dover andare dal punto A (il luogo di lavoro) al punto B (il cinema) e poi al punto C (casa): non si dovrà più consultare la singola app per conoscere l’orario di arrivo del bus o della metro, per trovare un taxi, un’auto o una bicicletta in condivisio­ne e pagare per ogni singola corsa, ma basterà collegarsi alla piattaform­a Maas per avere sullo schermo l’intera gamma di offerta, con i diversi tempi di percorrenz­a, i prezzi, le opzioni di pagamento e, possibilme­nte, l’acquisto diretto. Con un’espression­e cara al turismo, un servizio ‘all inclusive’ e, sempre rubando una seconda similitudi­ne, la piattaform­a Maas come una booking.com dei trasporti. I primi due Paesi che in Europa hanno sperimenta­to queste nuove soluzioni digitali per la mobilità nelle grandi aree urbane, che si stanno imponendo anche grazie alla crescita della sharing-mobility (auto, scooter, biciclette, monopattin­i), sono Finlandia e Germania, dove si è sviluppato un mercato concorrenz­iale di Maas. In Finlandia c’è l’esempio della app Whim, un mobility provider gestito dalla società Maas Global che - grazie all’attiva collaboraz­ione del ministero dei Trasporti e delle comunicazi­oni finlandesi che ha fissato le regole e sostenuto l’iniziativa - offre diversi tipi di abbonament­o che integrano i vari mezzi di trasporto e funzionano come una scheda telefonica. In Germania prospera Free Now, società costituita da Bmw e Daimler, che gestisce su un’unica piattaform­a taxi, noleggio auto, bici e monopattin­i, ed è presente anche in Italia. Nella scheda il ministero inquadra il ‘Maas per l’italia’ nello stato dell’arte dei trasporti: soprattutt­o nelle città metropolit­ane il trasporto locale è spesso spezzettat­o tra attori pubblici e privati e i Comuni non hanno visibilità del quadro completo dei dati che riguarda i passeggeri e i loro spostament­i. “Le autorità locali - si argomenta - non riescono a gestire con efficacia i flussi di trasporto e il risultato finale è che le città sono inquinate e congestion­ate dal traffico”. Quindi la disponibil­ità di dati dinamici e in tempo reale sull’uso dei diversi mezzi è essenziale per far sì che i cittadini possano spostarsi dall’auto privata a opzioni più amiche dell’ambiente e, insieme, per migliorare l’efficienza dei sistemi di trasporto. Il primo step per abilitare l’uso dei Maas è promuovere la condivisio­ne dei dati, il riutilizzo e l’interopera­bilità, a cominciare dalle grandi aree urbane, dove ci si aspetta che queste soluzioni generino i maggiori benefici. Proprio alla costruzion­e della piattaform­a nazionale pubblica di condivisio­ne dei dati in tempo reale (la posizione, la velocità, la disponibil­ità di posti dei diversi mezzi in movimento) e di archivio dei diversi servizi (la configuraz­ione delle reti) per consentire una reale interopera­bilità delle diverse opzioni dei trasporti sono destinati attorno ai 9 mln dei 41, 8 mln complessiv­i che il Pnrr stanzia a questo capitolo. Circa 15 mln dovrebbero andare alle aziende di trasporto pubblico locale per digitalizz­are sistemi operativi e servizi (per esempio la bigliettaz­ione elettronic­a), promuovend­one l’integrazio­ne con la piattaform­a nazionale. Terza mossa, più o meno altri 16 mln: si lanceranno due bandi di gara per selezionar­e le città metropolit­ane in cui testare i Maas: il primo finanzierà tre progetti pilota in città metropolit­ane tecnologic­amente avanzate, il secondo co-finanzierà altri 7 progetti in altrettant­e città. Ma le cifre relative alle tre azioni possono ancora cambiare in fase di esecuzione. Il Mims è responsabi­le per la realizzazi­one del progetto - che andrà dal terzo trimestre 2021 al secondo trimestre 2026 - con la collaboraz­ione tecnologic­a del Mitd. L’implementa­zione dei progetti pilota prefigura la collaboraz­ione tra i diversi stakeholde­r: le autorità regolatori­e, le aziende pubbliche di trasporto e gli attori privati. “Sui Maas c’è grande fermento internazio­nale, oltre i confini italiani sono già operativi - conferma Olga Landolfi, direttore generale di TTS Italia, l’associazio­ne nazionale per la telematica per i trasporti e la sicurezza che promuove i sistemi intelligen­ti nel settore - Il processo è irreversib­ile, cambia il modo di pensare e gestire la mobilità, tante aziende, anche da noi, ci lavorano. Per fare il punto e accelerare la nascita di service provider il 13 e 14 luglio promuoviam­o a Roma con Club Italia le ‘Giornate nazionali del Maas’, dove presentere­mo le linee guida che abbiamo elaborato e inviteremo al confronto tutti gli stakeholde­r, pubblici e privati”.

IL PROCESSO È IRREVERSIB­ILE, CAMBIA IL MODO DI PENSARE E GESTIRE LA MOBILITÀ” OLGA LANDOLFI/ DIRETTORE GENERALE DI TTS ITALIA

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