BIG DATA ANALYTICS, LA CHIAVE DEL CAMBIAMENTO
Agevolare l’erogazione dei fondi per la trasformazione digitale delle imprese e accelerare quella delle banche puntando su pagamenti elettronici, automazione, centralità del cliente. La strategia di Minsait in vista del Recovery plan
DOPO L’APPROVAZIONE del Parlamento, è in dirittura d’arrivo l’iter che porterà all’economia italiana le risorse necessarie a superare la crisi pandemica. Una volta ottenuto il via libera formale dell’europa, tra luglio e settembre sarà resa disponibile la prima tranche (il 13% circa) dei 248 mld del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratterà allora di far arrivare i finanziamenti ai territori e alle aziende, allestendo meccanismi di erogazione snelli, rapidi ed efficaci. Un processo complesso, con non poche insidie, che coinvolge le istituzioni, le banche che dovranno agire da cinghia di trasmissione per l’erogazione dei fondi, e le imprese che li dovranno usare per avviare i programmi del Pnrr, a partire dalla trasformazione digitale.
“È in questo ecosistema – spiega Adriano Gerardelli, responsabile financial services di Minsait Italia, società del gruppo Indra, leader in digital transformation e information technologies – che si inserisce il nostro lavoro a supporto degli istituti di credito e delle imprese. Grazie all’esperienza maturata con le realtà bancarie più evolute, stiamo giocando un ruolo attivo per abilitare i programmi di transizione digitale, rispondendo a specifiche esigenze dei nostri clienti in ambito financial services e industriale, e attraverso un set di iniziative di particolare interesse nel contesto italiano, focalizzate su innovazione, digitalizzazione e automazione del processo di valutazione ed erogazione del credito”.
Per Gerardelli è fondamentale “spingere le banche a valutare i programmi di trasformazione digitale in maniera ampia, e non per specifico cliente, in modo da costituire un sistema di trasformazione per settori, andando a erogare credito in maniera efficace ed efficiente a tutti gli attori di una specifica filiera o ecosistema”. A tal fine, prosegue, “stiamo lavorando a un modello che possa essere implementato all’interno degli istituti bancari per facilitare il processo di erogazione. Stiamo inoltre puntando sull’uso di big data analytics e artificial intelligence da
parte degli istituti per effettuare un mapping e un’analisi delle filiere industriali, al fine di identificare le imprese a più alto potenziale”. Altro aspetto rilevante: “Stiamo definendo dei processi di digitalizzazione per automatizzare i meccanismi di cessione del credito e di pagamento anticipato, non solo tra istituti finanziari e imprese, ma anche tra le imprese di una determinata filiera o circuito, per rendere fluida la movimentazione di crediti. In questo le banche possono giocare un ruolo di connettore per spostare credito a seconda delle diverse esigenze”. Quattro i pilastri su cui Minsait sta puntando, dice il manager, anche alla luce dei recenti trend post-pandemici: sistemi di pagamento, relazione banca-cliente, automazione e ottimizzazione dei processi, customer experience. “Stiamo assistendo alla transizione verso una società senza contante. La digitalizzazione di determinate filiere industriali dovrà essere accompagnata anche dalla capacità di acquistare i prodotti attraverso modalità di pagamento digitalizzate”, osserva Gerardelli. La pandemia ha cambiato anche i modelli di relazione con il cliente. “Oggi le istituzioni finanziarie devono rispondere a due sfide: assicurare la continuità del business attraverso il rinnovamento del parco tecnologico; cercare di massimizzare l’efficienza attraverso la convergenza del mondo fisico e del mondo digitale. Come Minsait stiamo proponendo dei concetti di filiale del futuro, le next generation branches, basati sull’‘opticanalità’, ossia l’uso del canale ottimale per offrire al cliente i servizi personalizzati di cui ha bisogno. In questa prospettiva stiamo ridisegnando le filiali con totem totalmente digitalizzati e servizi completamente disintermediati”. Un trend che, se prenderà piede, porterà al superamento del contante “con la necessità di potenziare tutta l’infrastruttura per i pagamenti elettronici che oggi in determinate filiere non sono così efficaci, anche per una connessione non sempre ottimale”. Da questo punto di vista “la copertura di tutto il territorio con la banda larga, uno dei pilastri del Pnrr, è un elemento imprescindibile per la scalabilità e la realizzazione di processi di trasformazione digitale”.
Altro fattore chiave per Minsait “è il modello evoluto di Business process outsourcing (Bpo) che consente alle aziende di convertire l’agilità dei processi digitalizzati in un vantaggio differenziale di qualità percepita da parte del cliente”. Una strategia in cui rientra l’acquisizione a gennaio del 70% di Smartpaper, azienda specializzata in soluzioni di gestione documentale. “Nell’automazione e nell’ottimizzazione dei processi attraverso la combinazione di tecnologie di robot process automation e artificial intelligence il cliente deve sempre rimanere al centro. L’impresa deve avviare programmi di trasformazione digitale che affianchino ai tradizionali kpi, che monitorano il risparmio e i benefici economici, anche indicatori che misurino la soddisfazione del cliente. I benefici devono coinvolgere tutta la filiera, alla stregua del modello Amazon”. C’è, infine, la customer experience, “con una visione a 360 gradi, olistica, del cliente, sia retail che corporate”, sottolinea Gerardelli, ricordando come diversi istituti di credito abbiano avviato “percorsi completamente digitali con una forte attenzione alla sfera personale del cliente, dalla casa, all’università per i figli, alla pensione: riuscire a creare un’empatia, trasmettendo al cliente la comprensione dei suoi bisogni permette alle banche di diventare partner di vita, con una redditività sui diversi prodotti in un arco temporale molto più lungo”. A tal fine, conclude, “è fondamentale un approccio data oriented, per avere una visione unica del cliente accessibile a tutte le funzioni bancarie, di controllo, di business, tecnologiche, con una strategia comune e sinergica. Un approccio complesso che ancora manca, perché si tende a lavorare a compartimenti stagni”.
“È FONDAMENTALE SPINGERE LE BANCHE A VALUTARE I PROGRAMMI DI TRASFORMAZIONE DIGITALE IN MANIERA AMPIA, E NON PER SPECIFICO CLIENTE, IN MODO DA COSTITUIRE UN SISTEMA DI TRASFORMAZIONE PER SETTORI” ADRIANO GERARDELLI/ RESPONSABILE FINANCIAL SERVICES DI MINSAIT (INDRA)