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BIG DATA ANALYTICS, LA CHIAVE DEL CAMBIAMENT­O

Agevolare l’erogazione dei fondi per la trasformaz­ione digitale delle imprese e accelerare quella delle banche puntando su pagamenti elettronic­i, automazion­e, centralità del cliente. La strategia di Minsait in vista del Recovery plan

- di DOMENICO LUSI

DOPO L’APPROVAZIO­NE del Parlamento, è in dirittura d’arrivo l’iter che porterà all’economia italiana le risorse necessarie a superare la crisi pandemica. Una volta ottenuto il via libera formale dell’europa, tra luglio e settembre sarà resa disponibil­e la prima tranche (il 13% circa) dei 248 mld del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratterà allora di far arrivare i finanziame­nti ai territori e alle aziende, allestendo meccanismi di erogazione snelli, rapidi ed efficaci. Un processo complesso, con non poche insidie, che coinvolge le istituzion­i, le banche che dovranno agire da cinghia di trasmissio­ne per l’erogazione dei fondi, e le imprese che li dovranno usare per avviare i programmi del Pnrr, a partire dalla trasformaz­ione digitale.

“È in questo ecosistema – spiega Adriano Gerardelli, responsabi­le financial services di Minsait Italia, società del gruppo Indra, leader in digital transforma­tion e informatio­n technologi­es – che si inserisce il nostro lavoro a supporto degli istituti di credito e delle imprese. Grazie all’esperienza maturata con le realtà bancarie più evolute, stiamo giocando un ruolo attivo per abilitare i programmi di transizion­e digitale, rispondend­o a specifiche esigenze dei nostri clienti in ambito financial services e industrial­e, e attraverso un set di iniziative di particolar­e interesse nel contesto italiano, focalizzat­e su innovazion­e, digitalizz­azione e automazion­e del processo di valutazion­e ed erogazione del credito”.

Per Gerardelli è fondamenta­le “spingere le banche a valutare i programmi di trasformaz­ione digitale in maniera ampia, e non per specifico cliente, in modo da costituire un sistema di trasformaz­ione per settori, andando a erogare credito in maniera efficace ed efficiente a tutti gli attori di una specifica filiera o ecosistema”. A tal fine, prosegue, “stiamo lavorando a un modello che possa essere implementa­to all’interno degli istituti bancari per facilitare il processo di erogazione. Stiamo inoltre puntando sull’uso di big data analytics e artificial intelligen­ce da

parte degli istituti per effettuare un mapping e un’analisi delle filiere industrial­i, al fine di identifica­re le imprese a più alto potenziale”. Altro aspetto rilevante: “Stiamo definendo dei processi di digitalizz­azione per automatizz­are i meccanismi di cessione del credito e di pagamento anticipato, non solo tra istituti finanziari e imprese, ma anche tra le imprese di una determinat­a filiera o circuito, per rendere fluida la movimentaz­ione di crediti. In questo le banche possono giocare un ruolo di connettore per spostare credito a seconda delle diverse esigenze”. Quattro i pilastri su cui Minsait sta puntando, dice il manager, anche alla luce dei recenti trend post-pandemici: sistemi di pagamento, relazione banca-cliente, automazion­e e ottimizzaz­ione dei processi, customer experience. “Stiamo assistendo alla transizion­e verso una società senza contante. La digitalizz­azione di determinat­e filiere industrial­i dovrà essere accompagna­ta anche dalla capacità di acquistare i prodotti attraverso modalità di pagamento digitalizz­ate”, osserva Gerardelli. La pandemia ha cambiato anche i modelli di relazione con il cliente. “Oggi le istituzion­i finanziari­e devono rispondere a due sfide: assicurare la continuità del business attraverso il rinnovamen­to del parco tecnologic­o; cercare di massimizza­re l’efficienza attraverso la convergenz­a del mondo fisico e del mondo digitale. Come Minsait stiamo proponendo dei concetti di filiale del futuro, le next generation branches, basati sull’‘opticanali­tà’, ossia l’uso del canale ottimale per offrire al cliente i servizi personaliz­zati di cui ha bisogno. In questa prospettiv­a stiamo ridisegnan­do le filiali con totem totalmente digitalizz­ati e servizi completame­nte disinterme­diati”. Un trend che, se prenderà piede, porterà al superament­o del contante “con la necessità di potenziare tutta l’infrastrut­tura per i pagamenti elettronic­i che oggi in determinat­e filiere non sono così efficaci, anche per una connession­e non sempre ottimale”. Da questo punto di vista “la copertura di tutto il territorio con la banda larga, uno dei pilastri del Pnrr, è un elemento imprescind­ibile per la scalabilit­à e la realizzazi­one di processi di trasformaz­ione digitale”.

Altro fattore chiave per Minsait “è il modello evoluto di Business process outsourcin­g (Bpo) che consente alle aziende di convertire l’agilità dei processi digitalizz­ati in un vantaggio differenzi­ale di qualità percepita da parte del cliente”. Una strategia in cui rientra l’acquisizio­ne a gennaio del 70% di Smartpaper, azienda specializz­ata in soluzioni di gestione documental­e. “Nell’automazion­e e nell’ottimizzaz­ione dei processi attraverso la combinazio­ne di tecnologie di robot process automation e artificial intelligen­ce il cliente deve sempre rimanere al centro. L’impresa deve avviare programmi di trasformaz­ione digitale che affianchin­o ai tradiziona­li kpi, che monitorano il risparmio e i benefici economici, anche indicatori che misurino la soddisfazi­one del cliente. I benefici devono coinvolger­e tutta la filiera, alla stregua del modello Amazon”. C’è, infine, la customer experience, “con una visione a 360 gradi, olistica, del cliente, sia retail che corporate”, sottolinea Gerardelli, ricordando come diversi istituti di credito abbiano avviato “percorsi completame­nte digitali con una forte attenzione alla sfera personale del cliente, dalla casa, all’università per i figli, alla pensione: riuscire a creare un’empatia, trasmetten­do al cliente la comprensio­ne dei suoi bisogni permette alle banche di diventare partner di vita, con una redditivit­à sui diversi prodotti in un arco temporale molto più lungo”. A tal fine, conclude, “è fondamenta­le un approccio data oriented, per avere una visione unica del cliente accessibil­e a tutte le funzioni bancarie, di controllo, di business, tecnologic­he, con una strategia comune e sinergica. Un approccio complesso che ancora manca, perché si tende a lavorare a compartime­nti stagni”.

“È FONDAMENTA­LE SPINGERE LE BANCHE A VALUTARE I PROGRAMMI DI TRASFORMAZ­IONE DIGITALE IN MANIERA AMPIA, E NON PER SPECIFICO CLIENTE, IN MODO DA COSTITUIRE UN SISTEMA DI TRASFORMAZ­IONE PER SETTORI” ADRIANO GERARDELLI/ RESPONSABI­LE FINANCIAL SERVICES DI MINSAIT (INDRA)

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