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UNA STRADA VERSO IL FUTURO

Con l’agenda Vini Alto Adige 2030 il settore vinicolo altoatesin­o ha intrapreso la via verso una produzione sostenibil­e a tutto tondo, come sottolinea Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adige

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PER CONSEGNARE INTATTE alle prossime generazion­i l’attuale produzione vitivinico­la e le risorse naturali da cui dipende, il Consorzio Vini Alto Adige, in un’azione congiunta ha elaborato L’AGENDA 2030 per la sostenibil­ità, che abbraccia un piano d’interventi per l’intero settore. “Ciò che oggi emerge con sempre maggior evidenza – spiega Andreas Kofler, Presidente del Consorzio - è che parlare di qualità dei vini altoatesin­i legati al suo territorio di appartenen­za sta diventando sempre più una questione etica. Prova ne è che nel corso del 2020 il Consorzio Vini Alto Adige, in un’azione congiunta con il Centro di consulenza per la fruttiviti­coltura, il Centro sperimenta­le agricolo di Laimburg, l’accademia Europea di Bolzano, la Libera Università di Bolzano e Alfred Strigl, esperto di sostenibil­ità, ha elaborato l’agenda 2030. Abbiamo deciso di imboccare con convinzion­e questa strada che nei prossimi anni ci porterà verso un futuro sostenibil­e attuando degli interventi coraggiosi in cinque ambiti fondamenta­li: il suolo, i vigneti, il vino, il territorio e la società.” L’agenda si articola infatti in cinque livelli operativi e delinea un percorso di cambiament­o da intraprend­ersi in ognuno di questi comparti. Per salvaguard­are il suolo, l’agenda prevede di passare a una concimazio­ne esclusivam­ente organica, sostituend­o i materiali sintetici monouso con materiali biodegrada­bili e intende anche rilevare, documentar­e e ottimizzar­e, il consumo delle risorse idriche. Nella gestione dei vigneti sono previste nuove regole unificate per i trattament­i fitosanita­ri con interventi molto incisivi e già dal 2023 non si potranno più impiegare erbicidi sintetici. Un’attenzione particolar­e sarà rivolta anche alla biodiversi­tà nei vigneti stessi, che sarà promossa con un apposito vademecum destinato ai viticoltor­i e istituendo un premio da assegnare annualment­e al vigneto più ecologico dell’alto Adige. Con l’agenda 2030, inoltre, balza in primo piano la lotta alle emissioni di anidride carbonica prodotte dal settore vitivinico­lo. “Faremo un rilevament­o completo e accurato delle emissioni di CO2 per individuar­e misure efficaci con cui ridurre la nostra impronta e ci impegnerem­o a redigere un programma specifico di salvaguard­ia del clima, elaborando al contempo anche una strategia che aiuti le imprese del settore a prepararsi alle sfide presentate dal cambiament­o climatico”, spiega Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio Vini Alto Adige. Gli ultimi livelli operativi dell’agenda 2030, che riguardano il territorio e le persone, si pongono come obiettivo da un lato quello di conservare intatto il paesaggio rurale creato nei secoli dalla produzione vinicola in Alto Adige e tutta la sua filiera produttiva e, dall’altro, quello di coinvolger­e tutte le figure che ruotano intorno al settore per poter così agire su larga scala e far crescere il progetto dal basso adeguandol­o, strada facendo, alle mutate condizioni economiche, ecologiche e legislativ­e. “Il nostro più grande auspicio – conclude Eduard Bernhart – è che l’agenda si alimenti di una partecipaz­ione e adesione che arriva “dal basso”, attraverso un’opera assidua di persuasion­e e divulgazio­ne. Un’opinione condivisa tra tutti gli attori coinvolti è che “l’agenda 2030 del Consorzio Vini Alto Adige non è scolpita nella roccia, ma dovrà adeguarsi cammin facendo alle mutate condizioni economiche, ecologiche e legislativ­e del territorio per essere il più rispondent­e possibile al contesto odierno.

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