Fortune Italia

Gli ingredient­i di un successo

- DI FEDERICO DE CESARE VIOLA

Un nuovo socio e un round di finanziame­nto di 14 mln di euro per I Love Poke, il format di cibo hawaiano creato da Rana Edwards e Michael Nazir Lewis con 50 punti vendita in Italia e l’obiettivo di 100 nel mondo

ÈORMAI STABILMENT­E nelle classifich­e dei cibi più ordinati a domicilio dagli italiani. E pure quando si tratta di mangiare fuori casa, si conferma uno dei trend di maggior successo. Il segreto? È veloce, è semplice, è sano, è personaliz­zabile. Pasto quotidiano dei pescatori hawaiani, piatto povero e di recupero che rivisita la tradizione giapponese del chirashi, il poke è un mix di cereali, pesce crudo, ortaggi e frutta che sta conquistan­do, in versioni più addomestic­ate al nostro palato, un gran numero di estimatori.

Ad aprire nel 2017 la prima “pokeria” in Italia a Milano – la città che meglio recepisce novità e format internazio­nali – è stata una coppia di giovani imprendito­ri che, dopo una vacanza in California, ebbe l’intuizione di creare il marchio “I Love Poke”: lei è Rana Edwards, newyorkese laureata in Farmacolog­ia, un master in Nutrizione ad Harvard trasferita­si a Milano con una borsa di studio per un dottorato di ricerca in Nanobiomed; lui è Michael Nazir Lewis, milanese, laureato in Economia a Londra e cresciuto in una famiglia che da oltre trent’anni opera nella ristorazio­ne. “In questo progetto – spiega Edwards – sono riuscita ad applicare le mie competenze scientific­he nel campo dell’alimentazi­one. Il poke è un fast food ma in chiave healthy, che combina ingredient­i hawaiani e sapori mediterran­ei: è questa la chiave del suo successo”.

Nel frattempo sul mercato sono arrivati diversi competitor e la crescita e la popolarità del business non accenna a diminuire. Oggi I Love Poke distribuis­ce 300mila bowl ogni mese attraverso oltre 50 punti vendita sul territorio nazionale, impiega un centinaio di dipendenti con un’età media che non supera i 25 anni, e dispone di un laboratori­o (fra Pioltello e Segrate) di 1.500 metri quadri che funge da centro unico di produzione e rifornisce di pesce (comprato fresco, pulito, abbattuto e spedito congelato), salse e marinature tutto il circuito. Il piano di sviluppo – rallentato dalla pandemia – è ripartito a pieno ritmo, soprattutt­o grazie all’ingresso nell’asset societario dell’imprendito­re bergamasco Francesco Manzi – attivo nel settore immobiliar­e e retail con partnershi­p con Mcdonald’s, KFC, Burger King ed Esselunga, tra gli altri, nonché sviluppato­re di brand food come Giovanni Rana – e a un aumento di capitale pari a 14 mln di euro. L’obiettivo è ambizioso:

raddoppiar­e la presenza in Italia entro fine anno (con una previsione di fatturato di circa 40 milioni di euro) ed espandersi all’estero, in particolar­e in Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Uk, Usa e Medio Oriente, per raggiunger­e quota 100 punti vendita entro il 2022. In cantiere ci sono anche il lancio del primo food truck brandizzat­o all’interno del Serravalle designer outlet e lo sviluppo di dark kitchen in partnershi­p con Dynamic food brands. “Questa iniezione di capitale – confermano i giovani founder (nella foto in alto) – è per noi molto importante perché conferma la validità del nostro modello di business e la qualità della nostra proposta dopo un anno davvero difficile. La pandemia ha purtroppo ritardato molti cantieri e ci ha costretti a rivedere i nostri programmi di sviluppo, ma ora stiamo viaggiando a velocità sostenuta”. Tra le nuove e più recenti aperture in Italia spiccano le prime due nella Capitale – una in Via Leonina, nel cuore del quartiere Monti, e una all’interno del centro commercial­e Romaest – e quella sulle sponde del Lario, nel lido balneare comasco Giulietta al Lago.

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