Lo smart working fuori porta
Smace porta il lavoro agile nelle località turistiche di maggiore interesse
SMART WORKING nei posti più belli d’italia. Con miglioramento delle prestazioni professionali, un punto d’incontro ideale tra vita personale e lavorativa, assieme al benessere psicofisico che sarebbe difficilmente raggiungibile all’interno delle giornate in città, oppure tra le mura domestiche. Si chiama Smart work in a smart place (Smace), un’idea nata da due giovani consulenti, Andrea Droghetti e Marta Romero, che hanno sperimentato i vantaggi prodotti dal lavoro da remoto in località d’interesse durante le forzate restrizioni, causa pandemia. Da qui è partita l’intuizione di creare un servizio che permetta alle aziende e ai lavoratori di organizzare soggiorni di workation (work + vacation) coniugando la flessibilità lavorativa con i più bei luoghi turistici italiani. Lavoro e relax, il dovere intrecciato al piacere. Il progetto Smace ha riscosso l’interesse di Alessandro Gatti, imprenditore che ha dato il via all’era dei camini ecologici senza canna fumaria con il brand maisonfire, oltre a essere vice presidente del gruppo Gabetti, e che da un decennio investe in startup, sia personalmente che con la holding FG Invest, che ha sede in Brianza e branch d’oltreoceano a Miami. Gatti tramite Fg Invest è socio Smace (è anche Luxury solutions advisor) e di un’altra startup, 2Watch, inquadrata negli e-sports. “Gli obiettivi a medio-termine di Smace puntano a incidere positivamente sul benessere dei lavoratori e a un miglioramento dell’equilibrio vita-impiego spiega Gatti - e questo avviene attraverso un servizio di ufficio diffuso sul territorio che sfrutta l’infrastruttura turistica, destagionalizzandola, e valorizzando borghi e comunità rurali, anche attraverso il Pnrr, come luoghi ideali per il lavoro e l’innovazione culturale”. Dunque, smart working o lavoro da remoto in oltre 200 location in ogni angolo d’italia. Borghi, residence, ville di lusso, hotel (tipo Villa Petriolo, Cerreto
Guidi a Firenze, poi Le
Funi a Bergamo), puntando su luoghi definiti comunemente fuori porta, a pochi chilometri dall’ufficio tradizionale. “Abbiamo approntato un catalogo di luoghi tenendo conto dello Smace workability index, uno score che prende in considerazione molteplici parametri, di cui di solito non tengono conto siti e indicatori ma che invece sono centrali per noi - aggiunge Gatti - il sistema è integrato con le principali piattaforme di welfare aziendale, per offrire un servizio per aziende e dipendenti”.