Fuoristrada e motocross d'epoca
Vincenzo 'Cisco' Gavazzi
Non ce l’ha fatta e si è arreso alla malattia contro la quale combatteva da qualche tempo; lo scorso 29 aprile ci ha lasciati Vincenzo Gavazzi, per gli amici ‘Cisco’. L’ex pilota bergamasco della Gilera di Arcore aveva un talento innato per le due ruote alte e artigliate, alle quali riservava un’autentica dedizione. Lascia la moglie e un figlio, che hanno ricevuto il sentito cordoglio di parenti, amici e grandi appassionati della Regolarità italiana nel giorno dei suoi funerali
Lo scorso numero della nostra rivista riportava, fra le altre, anche la sua testimonianza… preziosa perché purtroppo è stata l’ultima che ha potuto rilasciare durante l’intervista che gli abbiamo fatto nell’officina che ancora oggi trasuda della sua passione per il Marchio Gilera.
Vincenzo Gavazzi, per gli amici ‘Cisco’, ci ha lasciati dopo aver combattuto con tutte le sue forze contro un male che alla fine ha avuto il sopravvento sul suo fisico forte e robusto, da vero atleta qual è sempre stato in sella alle due ruote alte e artigliate, per le quali aveva un’autentica dedizione. Sin da quando ricavò la sua prima, piccola, officina in una vecchia stalla di proprietà del nonno: in quei locali angusti, per anni dimora di bovini di cui si avvertiva ancora l’odore, verso il 1965 Cisco iniziò la sua attività di pilota-preparatore cimentandosi nell’elaborazione fuoristradistica di una Itom 50, 3 marce al manubrio con raffreddamento ad aria forzata. Con questo ‘mostro’ si presentò al via delle prime gare, insieme all’amico Fausto Oldrati che conduceva una moto gemella. Dopo aver fatto il servizio militare, entrò nella Scuderia Fulvio Norelli del Moto Club Bergamo e, da ottimo meccanico qual è sempre stato, divenne il preparatore di alcuni piloti avvicendandosi, egli stesso, alla guida delle moto più disparate.
Nel 1971, passando dalla Morini 125 alla KTM 125, fino alla Guzzi Stornello 125, Cisco si classificò al secondo posto sia nella classe 125 del ‘Trofeo Luciano Dall’Ara’ di Campionato Provinciale Bergamasco, sia nella medesima classe del ‘Trofeo FMI’ nazionale; su KTM-Penton 125 partecipò alla 23esima edizione della Valli Bergamasche a Lovere.
Nel 1972, in sella alla nuova e sperimentale Gilera 100 2T, prese parte al Campionato Italiano giungendo ottavo nella classe 100 e partecipò alla 24esima Valli Bergamasche classificandosi decimo nella classe 100; in quest’ultima circostanza, si mise al collo la sua prima medaglia d’argento.
Nel 1973 varcò l’oceano e si presentò al via della 48esima Sei Giorni Internazionale di Dalton, negli Stati Uniti d’America, dove si classificò sesto nella classe 100 meritandosi la sua prima medaglia d’oro. Nel 1974 fu chiamato a far parte, in veste di pilota ufficiale, del grande squadrone Gilera: in sella alle ‘Rosse di Arcore’ disputò numerose gare, a livello regionale e nazionale, e partecipò alla 49esima edizione della Sei Giorni Internazionale che si svolse a Camerino, dove tutte le Gilera schierate alla partenza tagliarono il traguardo. “13 su 13” fu il titolo di allora: 13 partiti e altrettanti arrivati, un risultato eclatante che non consentì comunque al mitico squadrone di Arcore di aggiudicarsi il Trofeo Mondiale e il Vaso d’Argento in palio (finiti entrambi nelle mani dei fortissimi piloti cecoslovacchi). Cisco rimase alla Gilera come meccanico e pilota collaudatore anche l’anno successivo, mettendosi al collo varie medaglie d’oro nelle prove di Campionato Euro
peo, ma la chiusura del reparto corse decisa dalla dirigenza Piaggio all’indomani della Sei Giorni di Camerino, alla fine indusse anche Cisco a cambiare strada, nonostante il Marchio dei due anelli incrociati avesse ormai conquistato un posto particolare nel suo cuore. Nel 1976, in sella alla TGM, si distinse nel Campionato Regionale, mentre negli anni successivi riportò diverse vittorie e buoni piazzamenti anche nel Motocross.
Non ha mai appeso il casco al chiodo, ma per qualche tempo si dedicò soprattutto al lavoro, facendo il salto di qualità in campo tecnico e commerciale nel momento in cui acquisì la concessionaria Ducati per Bergamo. Finché nel 1988 si schierò al via della terza edizione della Valli Revival a Serina, classificandosi primo assoluto. Partecipò poi ad altre edizioni della Valli Revival, passando dalla Gilera 175 4T alla Ducati 450, sempre con buoni risultati, fino al 2014, anno in cui Cisco fece il suo ingresso nel Campionato Italiano Gruppo 5 di Regolarità. Indossava i colori della Scuderia Fulvio Norelli e disputò le prove in sella alla Gilera 125 2T, sempre animato dallo spirito sportivo improntato al puro divertimento.
Nel 2015, al termine della stagione agonistica del Gruppo 5, si schierò alla partenza della ITDE Revival all’Isola d’Elba, ancora in sella alla Gilera 125 2T preparata dalle sue sapienti mani, con la cura e l’esperienza che lo hanno sempre contraddistinto.
Di animo buono e generoso, quando smise di correre in moto, rimase comunque sempre legato all’ambiente della Regolarità bergamasca. Negli ultimi tempi, quando la malattia aveva ormai minato la stabilità del suo fisico forte e robusto, i ritrovi degli amici di una vita presso la sua officina erano pressoché settimanali.
Anche noi di ‘Fuoristrada & Motocross d’Epoca’ abbiamo fatto parte, spesso, di questi piacevolissimi ritrovi; dallo scorso inverno, avevamo iniziato a fotografare le moto Gilera della sua collezione, alcune delle quali sono finite poi nelle pagine degli ampi servizi pubblicati sugli ultimi due numeri. Quello di maggio-giugno in particolare, riportava anche la sua ultima, preziosa, testimonianza.
Ricordo il messaggio che la moglie di Cisco mi ha inviato 24 ore prima del mio arrivo a Bergamo, proprio per condividere con lui la lettura della nostra rivista con la sua storia legata, in maniera viscerale, alla Gilera di Arcore: “Ciao, Cisco sta peggiorando”.
Ho sperato con tutte le mie forze di fare in tempo, ma la vita ha voluto diversamente.
Non potrò mai dimenticare quelle tue parole, caro Cisco… quando riempisti il mio cuore d’orgoglio dicendomi che, a quei tempi, soprattutto quando la Piaggio decise di chiudere il reparto corse interrompendo la partecipazione diretta della Gilera alle gare di Regolarità, in azienda sarebbe servita una persona come me… con la mia passione, il mio sano entusiasmo e la mia voglia di fare; a volte, avevi concluso, servono soprattutto queste qualità nei dipendenti che rivestono ruoli chiave all’interno di una società. Sempre in sella alla tua inseparabile Gilera, lassù continua a percorrere le infinite strade infangate e polverose della Regolarità italiana. Ciao Cisco.