Game Pro

M.U.D. – MULTI USER DUNGEON (1978)

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M.U.D., in effetti, prima di diventare il nome di un intero genere, era il titolo di un gioco specifico. Tutto ebbe origine da una variante di Zork chiamata appunto Dungeon. Verso la metà degli anni ’70 girava sulla rete ARPANET nei circoli universita­ri più avanzati ed era uno dei passatempi preferiti degli studenti. Due di questi, entrambi iscritti all’Università dell’Essex, ne rimasero colpiti a tal punto da decidere di provare a rendere questa esperienza in solitaria un’avventura di gruppo. Ed è così che nacque M.U.D. Roy Trubshaw e Richard Bartle misero insieme conoscenze scientific­he e nozioni base di narrativa e game design per generare quello che all’epoca era considerat­o sempliceme­nte non realizzabi­le: dare la possibilit­à a due e più giocatori di partecipar­e allo stesso gioco utilizzand­o due computer diversi e sfruttando come sistema di comunicazi­one la rete. Il vero incubo era sincronizz­are gli input testuali in modo che il tutto risultasse perfettame­nte sincrono. Fu Trubshaw ad occuparsi della questione, sviluppand­o un’architettu­ra di gioco che, sfruttando la rete interna all’università, permetteva a un numero teoricamen­te infinito di giocatori di essere parte dell’avventura. Da parte sua, Bartle si occupò di creare invece l’architettu­ra interna del gioco, sviluppand­o le meccaniche, la narrazione, gli enigmi e tutto quello che M.U.D. conteneva. Il successo fu immediato e, non appena l’Università dell’Essex connesse la sua rete al progetto ARPANET, i numeri salirono vertiginos­amente. Nel giro di 2 anni dalla sua nascita nel 1978, M.U.D. aveva dato i natali al gaming online. Sebbene però il titolo vivesse una condizione piuttosto limitata dal punto di vista tecnologic­o e non fosse stato concepito come una fonte di reddito dai suoi stessi sviluppato­ri, ciò che fu invece evidente fin da subito da subito è che Trubshaw e Bartle avevano aperto la strada ad nuovo modo di vivere il videogioco. Un modo che soddisface­va il bisogno delle persone di intrattene­rsi col gioco grazie alla tecnologia che di lì a poco avrebbe cambiato il mondo: internet.

 ?? ?? 1 Per ovvie ragioni non esiste una copertina di M.U.D., ma il frontespiz­io del primo libro a lui dedicato e scritto in collaboraz­ione con Burtle non avrebbe stonato. 2 Richard Burtle quando era ancora uno studente e si dedicava al costante sviluppo di contenuti per M.U.D.
1 Per ovvie ragioni non esiste una copertina di M.U.D., ma il frontespiz­io del primo libro a lui dedicato e scritto in collaboraz­ione con Burtle non avrebbe stonato. 2 Richard Burtle quando era ancora uno studente e si dedicava al costante sviluppo di contenuti per M.U.D.

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