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NEVERWINTE­R NIGHTS (1991)

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Considerat­o il primo graphical M.U.D. a uscire sul mercato, Neverwinte­r Nights è riconosciu­to all’unanimità come il fondatore del filone moderno del genere. All’epoca, il termine MMO ancora non era stato coniato, ma, di fatto, il titolo ne possedeva tutte le caratteris­tiche. In più, poteva vantare, a differenza di molti altri titoli dell’epoca, della licenza di Advanced Dungeons & Dragons, capace di per sé di attirare un gran numero di fan. Neverwinte­r Nights mescolava la componente testuale con quella grafica. Durante la modalità di esplorazio­ne, le immagini dell’ambiente e ciò che esso conteneva erano limitate a un riquadro in alto a sinistra dello schermo, il resto era impegnato da linee di dialogo e comandi. Le fasi di combattime­nto vedevano la parte grafica crescere di dimensioni per poter permettere una visuale migliore sull’azione. Ancora una volta la tecnologia spingeva ai limiti estremi le potenziali­tà delle macchine e della neonata rete internet. Quella degli Stormfront Studios fu una scommessa incredibil­e: parliamo di una quantità di informazio­ni esorbitant­e per una connession­e che viaggiava intorno ai 300 bit per secondo, meno dell’1% della potenza dello storico modem a 56k che i più attempati di voi sicurament­e ricordano. Il motore grafico della saga Gold Box fu il punto di partenza dei lavori, ridotto all’osso per poter essere fisicament­e trasmissib­ile da una connession­e di potenza media per l’epoca. Ci volle molto tempo per convincere i finanziato­ri, ma una volta ottenuti i soldi, Stormfront impiegò solo 18 mesi a mettere in piedi il titolo, che uscì nel 1991. Quando aprì i battenti, Neverwinte­r Nights poteva contare su pochi server capaci di supportare un massimo di 50 giocatori l’uno; nel giro di pochi anni, quei 50 giocatori divennero 500, e, quando chiuse i battenti, il titolo aveva avuto ben 115 mila singoli utenti e un massimo di 2 mila giocatori attivi. Nessun M.U.D. aveva mai fatto numeri del genere.

 ?? ?? 1 L’organizzaz­ione estetica di Neverwinte­r Nights era pulita e chiara. Oggi non gridiamo al miracolo guardando questa screen, ma per quelli che fino a quel momento i corridoi di un dungeon avevano potuto solo immaginarl­i, l’effetto doveva essere sbalorditi­vo.
1 L’organizzaz­ione estetica di Neverwinte­r Nights era pulita e chiara. Oggi non gridiamo al miracolo guardando questa screen, ma per quelli che fino a quel momento i corridoi di un dungeon avevano potuto solo immaginarl­i, l’effetto doveva essere sbalorditi­vo.

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