La mente dietro i due cuori
Josef Fares è un regista e game designer svedese-libanese, nato in Libano il 19 settembre 1977 e trasferitosi in Svezia a 10 anni per sfuggire alla guerra civile. Il suo nome è noto nell'industria cinematografica svedese, legato a diverse commedie di successo (Jalla! Jalla!, Kopps, Zozo). Nel 2010 si è interessato alla progettazione di videogiochi e ha iniziato a collaborare con alcune software house locali per ideare quello che poi sarebbe diventato Brothers: A Tale of Two Sons, muovendo il primo passo in un settore che poi, nel 2021, l’avrebbe consacrato definitivamente con It Takes Two. del regista svedese, un racconto che riesce ancora a trasmettere alla perfezione il messaggio e le emozioni di cui è pervaso, malgrado la lingua incomprensibile, ispirata invero ai dialetti libanesi, parlata dai suoi protagonisti.
CONCLUSIONI
Con un’ottima varietà di enigmi e una storia incredibile, Brothers: A Tale of Two Sons Remake è una dimostrazione esemplare di come riportare in vita un classico con gli opportuni ritocchi, ma senza stravolgerne lo spirito. Con un comparto audiovisivo straordinario, un gameplay semplice ma senza annoiare, la giusta durata e qualche piccolo bug da sistemare, Brothers rimane uno dei miei videogame preferiti di sempre, e la sua nuova incarnazione non fa altro che ribadire tale concetto. Che si giochi da soli o in compagnia, vi renderete ben presto conto di non essere soltanto di fronte a un remake con una grafica più curata, ma alla versione superbamente perfezionata di uno dei migliori titoli indie di tutti i tempi.