LE PATOLOGIE CARDIACHE NEL BRITISH SHORTHAIR
«SE IL GATTO NE SOFFRE È MEGLIO NON FARLO RIPRODURRE», ARGOMENTA LA SPECIALISTA
Cara dottoressa, sono il proprietario di un British
Shorthair di tre anni. Ho letto che la razza potrebbe essere soggetta a problematiche cardiache. È il caso, secondo lei, di effettuare approfondimenti specifici o sono sufficienti le normali visite di controllo dal veterinario? Alberto
Gentilissimo Alberto, il British Shorthair è un felino robusto, ma ci sono una serie di patologie di natura ereditaria cui risulta predisposto. Motivo per il quale è importante rivolgersi a un allevamento serio, chiedendo di mostrare i genitori dell’esemplare richiesto e il pedigree. Tra le malattie più comuni nel British Shorthair abbiamo la cardiomiopatia ipertrofica, disturbo che provoca un ispessimento della parete cardiaca ventricolare, determinandone una riduzione di volume. Potendo raccogliere meno sangue del normale, la capacità di pompaggio del cuore risulta compromessa e non esistono cure risolutive. Fondamentale sarebbe impedire la riproduzione ad animali malati, ma al proprietario di un giovane micio si consiglia di effettuare uno screening ecocardiografico annuale per tenere sotto controllo la sua salute e rilevare precocemente la malattia.
Gentile dottoressa, la mia cagnolina, una West Highland white terrier di quattro anni, soffre spesso di problemi alle orecchie. Oltre alla pulizia regolare è possibile prevenire in qualche modo queste otiti? Enrica
Gentilissima Enrica, una periodica pulizia delle orecchie è il punto chiave della prevenzione. Ma quale prodotto utilizzare? Esiste una molteplicità di soluzioni auricolari detergenti con obiettivi diversi: dal ceruminolitico al disinfettante, dall’antimicotico all’antibiotico. Importante è identificare la causa delle otiti ricorrenti perché questo permette di prevenirle nel modo migliore, altrimenti il rischio è creare delle resistenze e peggiorare la ricorrenza degli episodi.