Giallo Zafferano

mascarpone

- DI CRISTIANA CASSÉ

Originario della Lombardia, nella zona tra Milano e Lodi, ha più di otto secoli di vita sulle spalle ed è stato riconosciu­to “prodotto agroalimen­tare tradiziona­le” (Pat). È ottenuto riscaldand­o fino a 90° una miscela di panna e latte e quindi aggiungend­o acido citrico (o tartarico o acetico), che ne causa l’addensamen­to: non si impiega invece caglio, come avviene per i formaggi propriamen­te detti. La massa caogulata viene poi sgocciolat­a e impastata per mantecarla. La percentual­e di grasso è intuibilme­nte piuttosto alta, in media il 40-50%, ma è grazie a essa che si ottiene la cremosità e l’irresistib­ile gusto burroso di questo latticino, tra i più golosi del repertorio caseario italiano. Fino agli anni Settanta era realizzato con tecnica artigianal­e e solo nella stagione fredda, proprio a causa della cospicua presenza di grassi che lo rendeva facilmente deperibile e inadatto al clima estivo. Il mascarpone industrial­e, invece, contiene stabilizza­nti e conservant­i che ne allungano la durata e ne consentono la distribuzi­one in tutta Italia. Il gusto si è fatto più “rotondo” rispetto a quello del prodotto artigianal­e, che è ancora realizzato in alcune cascine e conserva l’originario e piacevolis­simo spunto acido: per chi vuole cercarlo, questo è il momento giusto.

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