GQ (Italy)

Su una stella, in cerca della felicità

A quasi 50 anni dalla nascita del marchio di famiglia, per KEAN ETRO, designer delle collezioni Uomo, la moda è sempre un grande sogno a cui dare forma

- Testo di LAURA PACELLI

«Di notte, quando mi sveglio con i pensieri, osservo il cielo e decido su quale stella trasferirm­i. Mi accomodo lì e tutto sembra più leggero». Kean Etro è un sognatore. Ma di quelli che poi i sogni li vogliono vedere realizzati. E così, a fine Anni 80, con occhio lungo, crea il primissimo sito web del marchio di famiglia, nel 1990 disegna la prima collezione Uomo e nel 1997 debutta in passerella.

Una parabola ascendente segnata da un ottimismo di fondo e con un unico obiettivo: la ricerca della felicità. A spiegare l’impresa è lo stesso Kean, che incontriam­o a Milano vestito rigorosame­nte a colori: «I nostri capi sono allegri, positivi, creano un gran frastuono, a volte oltre il limite del barocco. In un gioco infinito di scambio di idee tra uomo e natura».

Un percorso ben illustrato nel libro monografic­o che Etro ha recentemen­te pubblicato per raccontare la storia di una delle dinastie più longeve e vivaci della moda italiana. Il racconto non segue un ordine cronologic­o, ma si sviluppa in sette temi, come fossero le stanze di un’unica casa: natura, arte, gioco, viaggio, colore, new tradition e il Paisley, l’elemento iconico che contraddis­tingue da sempre il marchio nato a Milano quasi cinquant’anni fa.

«I nostri capi sono allegri, creano un gran frastuono»

«La nostra famiglia è come un albero con tante foglie diverse ma è lo spirito di comunione che ci unisce», spiega Kean e aggiunge pensando ai prossimi passi: «Mi piacerebbe girare uno short movie con Dario Fo o raccontare la prossima sflata attraverso il parkour, con botole, muretti, ringhiere in giro per la città». Kean Etro è un vulcano di idee che a un certo punto del giorno passa in fase di quiescenza. «A fne giornata ciò di cui ho bisogno è tornare nel mio giardino e osservarlo crescere perché è la sua biodiversi­tà a renderlo interessan­te, vivo. Solo in questo modo riesco a recuperare il legame con me stesso. E con la stella che mi aspetta lassù».

L’aristocraz­ia della moda Per immagini e parole

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