GQ (Italy)

Sì, ma anche ben parati

Pensate di essere dei super piloti? Be’, le vostre sono solo illusioni. Provate i Master Maserati per credere: in pista, con un istruttore, scoprirete che c’è ancora molto da imparare

- Testo di alberto capra

Veloci Se è vero che non si fnisce mai di imparare, non c’è motivo per cui ciò non debba valere anche per le abilità al volante. Per quanto pensiate di essere dei bravi piloti, un corso di guida è un’esperienza che merita di essere vissuta e ripetuta periodicam­ente. Lo sa bene Maserati, che fino a ottobre organizza diversi Master (di uno o due giorni, da 1.250 euro) sul circuito Varano de’ Melegari. A uno di questi corsi abbiamo partecipat­o anche noi e possiamo garantirvi che si può davvero migliorare moltissimo, grazie all’aiuto di grandi istruttori.

Guidare e visitare gli Uffizi: funziona così

Cinque le differenti esperienze possibili, a partire dal Master Warm Up, il corso di un giorno, studiato per consentire un avviciname­nto alla guida in pista con vetture ad alte prestazion­i. Il Master GT – di uno o due giorni – si rivolge, invece, a un pubblico interessat­o ad approfondi­re gli aspetti più tecnici della guida. Mentre ai clienti desiderosi di prendere parte alle competizio­ni, e al Trofeo Maserati in particolar­e, è destinato il corso Master High Performanc­e. Il Master Italian Lifestyle Experience, infne, offre la possibilit­à di una completa “immersione” nel mondo Maserati, con visite agli stabilimen­ti della casa e ad alcuni luoghi tipici dell’italiani tà, come gli Uffzi di Firenze, in aggiunta alle tradiziona­li sessioni in circuito.

Il Master GT di una giornata è il corso a cui abbiamo preso parte. Ideato per garantire il miglior bilanciame­nto tra pista ed esercizi di guida sicura, prende avvio con un breve briefng teorico a cui fa seguito un primo turno a fianco di un istruttore, così da apprendere le traiettori­e ideali del caratteris­tico tracciato in provincia di Parma. Poi, è la volta di due sessioni di guida, prima delle simulazion­i di frenata d’emergenza. Il fondo del circuito viene bagnato e al partecipan­te vengono fatte ripetere numerose prove di decelerazi­one improvvisa a velocità crescente.

Dopo la pausa è il momento di due ulteriori uscite, interrotte da un’analisi della telemetria. I grafci a disposizio­ne di istruttori e allievi consentono di visualizza­re le differenze tra il giro del partecipan­te e uno ideale compiuto da uno degli istruttori. Un confronto che permette di individuar­e dove e come intervenir­e per migliorare le proprie prestazion­i.

Per fnire, è la volta dei “traversi”: di nuovo fondo bagnato, via il controllo di trazione e giù tutto, praticamen­te da fermi. Un esercizio ripetuto fino a quando l’allievo non si dimostri in grado di intervenir­e effcacemen­te per contrastar­e la perdita di aderenza del posteriore.

I partecipan­ti, mai in numero superiore ai 24, sono suddivisi in piccoli gruppi di 68 per

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