GQ (Italy)

Sorpresa, ho vint o io

Come si fa a meritarsi lo Strega? Ce lo racconta l’autore de La ferocia, che ha dato una pista a tutti

- Testo di nicola lagioia la ferocia.

famiglia, Massimilia­no Gioni è scanzonato. Con Cattelan avete imbrogliat­o il mondo? «Perché rilasciavo interviste e ritiravo premi al suo posto?». Quanto è durata? «Sette anni. Lui non amava esibirsi in pubblico. E mi pagava − poco − per farlo al suo posto. Fa parte della strategia della confusione o, se preferisci, della complessit­à». E le interviste venivano bene? «L’ho fatto parlare con frasi di Breton, Kafka, Carmelo Bene... Ma era quello il vero Cattelan: l’artista con l’identità cangiante». È un gioco pericoloso. Potrei farlo anch’io con questa intervista, ti faccio parlare come Peter Pan o Paperino. «Una volta il direttore di un giornale svedese se ne accorse: “Ma questo non è Cattelan”. Prima si arrabbiò, poi si mostrò molto interessat­o. Anche con la giornalist­a che (non) aveva intervista­to Cattelan ci siamo capiti benissimo».

«L’arte è il solo luogo dove il non senso è un valore»

Nell’imbroglio c’è un senso nascosto, come nell’arte contempora­nea? «Se cerchi il senso, sbagli. L’arte è il solo luogo in cui il non senso è un valore». L’enigma di Adorno? «Sì, ma da conservare e non da svelare. L’opera d’arte è come una piazza, raduna la gente». Niente imbroglio dunque? «Quello fisiologic­o che c’è sempre nelle cose complesse che fanno girare molto denaro».

Hai un grande potere? «Se intendi sui prezzi, no». Chi ce l’ha? «Le case d’asta».

Hai messo nella mostra anche le mamme del cinema. «A partire da Alice Guy-blaché, la prima regista » . Hitchcock si confessava ai piedi della madre, e da vecchio tirava fuori l’articolo sulla sua messa funebre e si metteva a piangere. «C’è la mamma mummificat­a di Psyco ». Una bellissima idea. «E c’è La ciociara. C’è Fellini».

Non c’è la mamma delle canzoni e della poesia. « Ho privilegia­to l’arte visiva. E in- fatti c’è il Pasolini di Mamma Roma, ma non le sue poesie sulla mamma». La più bella è “Mi domando che madri avete avuto...”. «Già, capita spesso di incontrare qualcuno e chiedersi che mamma ha avuto».

Mancano le mamme- maîtresse delle Olgettine. «Abbiamo cercato un’immagine del film Bellissima, ma abbiamo rinunciato». Non ci sono la matriarca dei Kennedy, la mamma di Churchill, Rachele Mussolini e Rosa Berlusconi. «Alle donne dei politici abbiamo preferito la politica delle donne, dalle avanguardi­e alla guerra, alle battaglie per l’aborto...». Dove vi radunavate voi anticonfor­misti di Busto? «In piazza Garibaldi. Una volta mi misero dentro perché stavo facendo graffiti». Arte? «No. Imbrattavo i muri». Hai mai dipinto? «Cose che non mostrerò mai».

Famiglia di sinistra? «Mia nonna era del Pci, vedova di un pilota militare. Mi sono sempre chiesto come ci potesse essere un aviatore comunista». Gli artisti sono di sinistra? «Sì. L’arte ti spiazza, ti apre ai punti di vista. L’artista è, di natura, progressis­ta». Anche i collezioni­sti miliardari? «Sono di sinistra, senza saperlo», dice ridendo. Perché ti danno da vivere? «Perché capiscono l’arte».

Chi sono i collezioni­sti italiani? «A parte le Fondazioni, ce ne sono tanti, ma non ti dirò i nomi». Le tasse? «Le tasse». Di sinistra anche loro? Anche il petroliere texano, lo sceicco, la moglie di Abramovich..? «Non hai idea di quanti miliardari ci siano al mondo. Anche se è enormement­e più grande il numero dei poveracci».

«io non ho p ot e r e s u i prezzi. a me interessa

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