OH, VEDERE I P E T TORA L I DI LE BON
All’uscita del loro 14° album, forse va detto: i DURAN DURAN sono meno peggio di quel che si pensava trent’anni fa
Si fionda da una rampa di scale del secondo piano dell’haymarket Hotel di Londra. È sovrappensiero, canta a squarciagola: entra in una stanza adibita a camerino, si sfila la polo e rovista alla ricerca di un cambio da indossare per un servizio fotografico. Di colpo, mi trovo a tu per tu con i pettorali scolpiti di Simon Le Bon: visione memorabile, per chi da ragazzina usava i poster dei Duran Duran come carta da parati. «Ce li hai ancora? Puoi farci una fortuna su ebay», scherza Nick Rhodes, tastierista e mente del gruppo. Le Bon sorride, poi continua a lavorare al suo outfit.
Ridurre i Duran Duran, emblema del pop inglese Anni 80, a fenomeno teen idol cristallizzato nel passato sarebbe ingiusto. Non a caso sono arrivati al loro 14esimo album, Paper Gods.
«Quando un gruppo sta in giro da decenni deve considerare alcuni fattori, prima di creare nuova musica», spiega il carismatico bassista John Taylor. «Da un lato vuoi rimanere connesso con i giovani, ma dall’altro non vuoi incappare nella sindrome del padre che danza alle canzoni moderne del figlio: ci vuole una certa dose d’intelligenza e di buon gusto».
Dietro i loro successi, lo zampino di due fuoriclasse
Se i Duran Duran riescono nell’impresa, è anche grazie all’aiuto di due fuoriclasse: Mark Ronson − che ha prodotto pure il precedente All You Need Is Now − e Nile Rodgers, genio della chitarra funk e responsabile di due successi storici come The Wild Boys e Notorius.
Nel nuovo album, tra gli ospiti, ci sono anche Janelle Monáe, John Frusciante e l’attrice Lindsay Lohan: è sua la voce narrante in Danceophobia. «Ogni volta che incontrava Simon a qualche festa, gli chiedeva di partecipare a un nostro album», rivela Nick Rho- des. «Abbiamo dovuto distrarla dall’idea di cantare, proponendole di fare invece come Vincent Price in Thriller di Michael Jackson: ha una voce da vera diva e il risultato è perfetto».
Nonostante le pause, i progetti collaterali (il gruppo Arcadia per Le Bon, Rhodes e il batterista Roger Taylor; The Power Station per John Taylor, Andy Taylor e Robert Palmer), le cadute e le risalite, i Duran Duran sono rimasti a galla per ben 37 anni, continuando a realizzare nuova musica.
«NOI SIAM O SEMPRE RIMASTI CO N N E S S I A I G I O VA N I »
Un uomo che è entrato a Hollywood per il
cognome e ci è rimasto perché è bravo.
Larry, ex Ceo di Oracle, è il 3° uomo più ricco d’america. Ma è stata la madre a metterlo in riga quand’era ragazzino
Quando entra allo Spitfire Grill dell’aeroporto di Santa Monica
si scusa per il ritardo: è alto, e così biondo che le sopracciglia
chiarissime scintillano sulla pelle abbronzata emanando un’aura
di perfetta genetica. È la prima volta che accetta di raccontare
qualcosa di sé: l’omertà è una tradizione di famiglia, del resto,
che condivide col padre Larry (ex Ceo di Oracle, terzo uomo
più ricco d’america) e con la sorella Megan (fondatrice
della società di produzione Annapurna).
David Ellison ha scoperto di essere David