IL QUESTIONARIO DI CHARLES DE GAULLE
Nei cuori della critica ha soppiantato mostri sacri della commedia irriverente americana come Steve Carell e Seth Rogen. Ha spazzato via la concorrenza di grandi nomi come Tom Cruise, Bradley Cooper e Leo Dicaprio in cima alla classifica degli attori più pagati dell’anno. E ha fatto sloggiare Chris Hemsworth dalla copertina di Glam Magazine come uomo più sexy del pianeta. Paul Rudd non è più soltanto l’attore comico preferito dal regista Judd Apatow ( 40 anni vergine, Molto incinta). È a tutti gli effetti “Mr. Perfect”: simpatico, intelligente, elegante e soprattutto divertente. E ora, strappata prima di tanti altri la stella sulla Walk of Fame a Hollywood Boulevard, si lancia alla conquista dei botteghini con i superpoteri di Ant-man, il film di Peyton Reed che per la prima volta porta sul grande schermo uno dei personaggi originali più noti dei Marvel Comics.
Qual è il tuo supereroe preferito?
«Christopher Reeve in Superman. Chi non ha indossato il mantello rosso ed è volato via lanciandosi dal divano?».
Perché ha accettato di interpretare
«Mi piacciono le sfide. Anche fisicamente è stata dura perché ho sacrificato un anno della mia vita: zero carboidrati, niente alcol, palestra quotidiana, che palle! Però sono fiero di me, è un film molto ironico e sarcastico, diverso dai soliti della Marvel».
È mai stato un suo fan?
«No, sono cresciuto leggendo altre cose, tipo The Beano and the Dandy, un fumetto in- glese che mi regalavano gli zii quando venivano a trovarci. I miei sono inglesi, anche se sono cresciuto a Kansas City».
Com’è stato crescere nel Bible Belt, nel Sud-est degli Stati Uniti?
«Sono sempre stato un outsider, non solo perché i miei erano europei, ma perché erano ebrei. Da bambino ho capito che se avessi fatto ridere i compagni di classe avrei evitato di prendere cazzotti. È una regola che adotto tuttora: ridere serve a risparmiarsi traumi».
Come si è trasformato in una formica?
«Le ho studiate e le ho trovate molto affascinanti. Alcune specie sono state più forti dei dinosauri e sono sopravvissute senza mutamenti genetici e morfologici».
Qualche esempio?
«La Odontomachus chelifer, la formica trappola, la più grande del Sud America. Ha tenaglie che possono maciullare qualsiasi cosa e mandibole che si chiudono a una velocità di 200 orari. Poi ci sono le Dracula Ant, formiche vampiro, veloci e ferocissime. Aggrediscono i più giovani della colonia e si nutrono del loro sangue».
Perché ha deciso di recitare?
«È stata una scelta che devo a mio padre. Uno dei ricordi più belli è quando guardavamo assieme in tv i Monty Python, lui non smetteva mai di ridere, mentre la mia vera passione era la bicicletta. I miei genitori hanno insistito per farmi studiare alla British American Drama Academy di Oxford. Poi mi sono trasferito a New York, ho fatto teatro e ho deciso di provare anche il cinema. Dopo decine di audizioni a Los Angeles ho avuto la parte di Josh/mr. Knightley in Ragazze a Beverly Hills. E da lì...».
L’attore che preferisce?
«Paul Newman, talento incredibile e grande umiltà. Tutti gli attori hollywoodiani dovrebbero emularlo». Per Variety è l’« enfant prodige canadese che da anni colpisce e infiamma critica e pubblico ». Disincantato e ribelle, egocentrico e presuntuoso, Xavier Dolan ( nella foto in basso, in total look Louis Vuitton) non solo è stato il più giovane regista ad aver presentato un film alla Mostra di Venezia, Tom à la ferme (a 24 anni, due in meno di Louis Malle quando arrivò al Lido con Les Amants), ma un anno dopo ha anche vinto il Premio della Giuria a Cannes 2014 per Mommy, per il quale ha curato anche sceneggiatura, costumi e montaggio. Per conoscerlo meglio l’ho sottoposto al mio questionario a cui ha risposto senza peli sulla lingua. Confermo, Xavier ha un carattere da combattente, sarà per questo che mi piace.
Qual è il profumo/acqua di colonia che rappresenta la tua anima?
« Méchant Loup di L’artisan Parfumeur ».
Che qualità ammiri in un ristorante?
«Buon pane, servizio al cliente, bagni puliti».
Che qualità desideri in un albergo?
«Una buona connessione wi- fi, che non trovo mai perché gli alberghi utilizzano un sistema di merda che ti costringe a effettuare il login ogni 5 minuti, come se avessi tempo da perdere. E poi mi piace un buon servizio in camera ».
Qual è la tua compagnia aerea preferita?
«Non ho fatto molti viaggi in aereo, ma mi hanno detto che la Singapore Airlines sia la migliore. Vero? ».
Cosa detesti più di tutto nell’arredamento?
«Lo sguardo senza vita di un animale impagliato ».
Che valuta internazionale vorresti essere?
«Vorrei essere quella unica, solitaria, sporca, stupida, inutile e in preda al panico: l’euro ».
Qual è il genere di scarpa che disprezzi di più?
« Gli stivaletti con il pelo. Li tollero solo per i modaioli che indossano i pantaloni da ginnastica ».
Chi è il tuo designer preferito, da Charles Worth fino a oggi?
« Grandi nomi a parte, tra i nuovi mi piacciono Jonathan W. Anderson per Loewe, Kim Jones per Louis Vuitton e Christopher Bailey per il lavoro di straordinaria bellezza che sta facendo, ormai da anni, per Burberry ».
Eroe di eleganza, nella vita reale?
« Il giornalista e scrittore di moda del New York Times Derek Blasberg e il mio agente, Bryan Lourd, sempre così impeccabile e understatement ».
Un dono di bellezza che vorresti avere?
« Essere più alto. È un mio complesso fin da piccolo ».
«SONO CRESCIUTO D A
OUTSIDER, FAC E VO R I D E R E P E R E V I TA R E I C A Z ZOT T I »