Cucito su misura. Al polso
LA TECNOLOGIA Cinturino, display e funzionalità si possono sempre cambiare, a seconda dell’abito (e dell’umore): è la rivoluzione “sartoriale” di APPLE WATCH
«L’apple Watch è il device più personale che abbiamo mai creato», disse un anno fa Tim Cook, l’erede di Steve Jobs. Per una volta, l’annuncio trionfalistico di un nuovo prodotto può essere davvero preso alla lettera. L’apple Watch è infatti quanto di più vicino al concetto di “su misura” che di solito viene applicato a un abito o a un paio di scarpe di qualità artigianale.
Se non si trattasse di un orologio digitale da associare all’iphone, e Apple non fosse sinonimo di tecnologia, si potrebbe parlare di una cura sartoriale nell’adattarlo alle esigenze di chi lo indossa. Non mi riferisco solo all’opportunità di scegliere fra le 3 collezioni (Sport, Watch e l’elegante Edition) in una delle boutique selezionate nel mondo, come 10 Corso Como a Milano, oltre che negli Apple Store fisici e online. Né alla facilità con cui si può sostituire il cinturino, abbinando colori e materiali all’abbigliamento. Penso soprattutto alla possi- bilità di cambiar faccia all’orologio, a seconda dell’umore o della necessità del momento. Facendo una lieve pressione al centro dell’orologio, c’è modo di selezionare uno dei 9 display (dal cronografo a... Topolino) e personalizzarlo con data, fasi lunari o altre informazioni tra le 13 disponibili, compresi gli indici di Borsa, ruotando la corona digitale sul lato destro.
Si sceglie tra nove “facce” e 13 informazioni diverse
Per un weekend al mare, per esempio, sullo Sport che mi è stato dato in prova ho impostato la versione “Modulare” che vedete nell’immagine qui sopra. In aeroporto, ho passato il polso sotto lo scanner dell’imbarco per far leggere il codice a barre del biglietto che avevo salvato sulla app Passbook. Lunedì sono tornato al display “Funzionale” − un orologio classico, con i numeri per le ore e la segnalazione degli appuntamenti sotto il quadrante − e ho riattivato le notifiche sonore delle app che utilizzo di più: calendario, mail, sms (a cui si risponde anche a voce), Whatsapp, Twitter e il New York Times. Le altre (e sono migliaia quelle già funzionanti, da Citymapper alle migliori per il fitness) le ho solo associate: sono a portata di dito, ma almeno mi risparmio cinguettii e vibrazioni.
Insomma, posso scegliere su misura quello che mi serve e perfino scaricare 2 Giga di musica e ascoltarla senza dover portare il telefono con me, collegando le cuffie all’apple Watch via Bluetooth. Gli amici mi dicono che sono malato di tecnologia: è vero, ma in questo modo anche ammalarsi diventa molto piacevole.
H O A T T I VATO L E NOT I F I C H E
SOLO D I POCHE APP