GQ (Italy)

Cucito su misura. Al polso

LA TECNOLOGIA Cinturino, display e funzionali­tà si possono sempre cambiare, a seconda dell’abito (e dell’umore): è la rivoluzion­e “sartoriale” di APPLE WATCH

- Testo di CARLO ANNESE

«L’apple Watch è il device più personale che abbiamo mai creato», disse un anno fa Tim Cook, l’erede di Steve Jobs. Per una volta, l’annuncio trionfalis­tico di un nuovo prodotto può essere davvero preso alla lettera. L’apple Watch è infatti quanto di più vicino al concetto di “su misura” che di solito viene applicato a un abito o a un paio di scarpe di qualità artigianal­e.

Se non si trattasse di un orologio digitale da associare all’iphone, e Apple non fosse sinonimo di tecnologia, si potrebbe parlare di una cura sartoriale nell’adattarlo alle esigenze di chi lo indossa. Non mi riferisco solo all’opportunit­à di scegliere fra le 3 collezioni (Sport, Watch e l’elegante Edition) in una delle boutique selezionat­e nel mondo, come 10 Corso Como a Milano, oltre che negli Apple Store fisici e online. Né alla facilità con cui si può sostituire il cinturino, abbinando colori e materiali all’abbigliame­nto. Penso soprattutt­o alla possi- bilità di cambiar faccia all’orologio, a seconda dell’umore o della necessità del momento. Facendo una lieve pressione al centro dell’orologio, c’è modo di selezionar­e uno dei 9 display (dal cronografo a... Topolino) e personaliz­zarlo con data, fasi lunari o altre informazio­ni tra le 13 disponibil­i, compresi gli indici di Borsa, ruotando la corona digitale sul lato destro.

Si sceglie tra nove “facce” e 13 informazio­ni diverse

Per un weekend al mare, per esempio, sullo Sport che mi è stato dato in prova ho impostato la versione “Modulare” che vedete nell’immagine qui sopra. In aeroporto, ho passato il polso sotto lo scanner dell’imbarco per far leggere il codice a barre del biglietto che avevo salvato sulla app Passbook. Lunedì sono tornato al display “Funzionale” − un orologio classico, con i numeri per le ore e la segnalazio­ne degli appuntamen­ti sotto il quadrante − e ho riattivato le notifiche sonore delle app che utilizzo di più: calendario, mail, sms (a cui si risponde anche a voce), Whatsapp, Twitter e il New York Times. Le altre (e sono migliaia quelle già funzionant­i, da Citymapper alle migliori per il fitness) le ho solo associate: sono a portata di dito, ma almeno mi risparmio cinguettii e vibrazioni.

Insomma, posso scegliere su misura quello che mi serve e perfino scaricare 2 Giga di musica e ascoltarla senza dover portare il telefono con me, collegando le cuffie all’apple Watch via Bluetooth. Gli amici mi dicono che sono malato di tecnologia: è vero, ma in questo modo anche ammalarsi diventa molto piacevole.

H O A T T I VATO L E NOT I F I C H E

SOLO D I POCHE APP

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