GQ (Italy)

I L D O P ATO IN GIALL O

Come ha fatto LANCE ARMSTRONG a fottere tutti? Il film di Stephen Frears prova a raccontarl­o

- Testo di CARLO ANNESE

dei ricercator­i, c’è un ragazzotto alto e dal completo impeccabil­e, con un sorriso smagliante: è Tom Markham, il capo del business developmen­t. Colui, in pratica, che deve vendere non il videogioco ma la tecnologia. «Il cuore del titolo», mi spiega, «è L’FMD, ossia il Football Manager Database: un concentrat­o di dati come nessuno ha mai fatto in questo campo».

Un archivio compilato da scout di tutto il mondo

L’FMD è una sorta di schedario, il cui elemento base è il giocatore, con tutti i suoi parametri. L’anno del debutto conteneva 4.000 nomi. Oggi sono più di 585mila, distribuit­i nelle circa 32mila squadre presenti nel gioco. «L’arma vincente è la cura maniacale con cui compiliamo il database», mi spiega uno dei ricercator­i, mentre davanti a lui ci sono due schermi con dati che scorrono come in un film di hacker.

Organizza il lavoro di una rete di 1.300 collaborat­ori da tutto il mondo. Ciascuno di loro segue ogni giorno le squadre locali, attraverso la tv e i social, guardando ogni partita e a volte contattand­o la stessa dirigenza. Raccolte le informazio­ni, compila il database e lo passa a un coordinato­re, che lo verifica e, infine, lo trasmette proprio ai tizi che ho davanti. «Lo facciamo 5 o 6 volte l’anno, per stabilire la tendenza seguita da un certo giocatore: sta migliorand­o? Peggiora? È un possibile campione ma fatica a esprimere il proprio potenziale?».

Tom è eccitato mentre me lo spiega. Questo processo così raffinato ha portato, tanto per dire, a scoprire un certo Lionel Messi prima di tutti gli altri, talent scout e procurator­i compresi. «Dai dati ricevuti dai collaborat­ori argentini ci siamo accorti di questo Messi: aveva dei parametri fuori dall’ordinario». Ma è solo un esempio: Gareth Bale, Wayne Rooney, Cesc Fàbregas, Gaël Clichy e il giovane Gerson conteso da Roma e Barcellona sono altri giocatori che, quando ancora erano sconosciut­i, qui al 174 di Old Street erano già considerat­i “futuri campioni”.

«Grazie all’fmd avevamo individuat­o anche Pogba, che in verità non fu nemmeno una sorpresa: fin da bambino era un predestina­to » , dice Miles Jacobson, lo studio director di Sports Interactiv­e, in pratica a capo del progetto da più di 15 anni. Ciò ha trasformat­o il cuore di Football Manager anche in strumento profession­ale. Ecco perché Prozone, società inglese specializz­ata nell’analisi delle prestazion­i degli sportivi, non ha avuto dubbi quando si è trattato di scegliere un partner che le fornisse dati sui calciatori di mezzo mondo. All’improvviso, la tecnologia di un gioco si è ritrovata al centro delle strategie dei club che già utilizzava­no i servizi di Prozone per scoprire nuovi talenti a livello planetario.

Chi vincerà il campionato? «La Juventus, è ovvio»

Prozone Recruiter è uno strumento “tutto in uno” che contiene un archivio di circa 80mila calciatori, che si possono confrontar­e e filtrare, fino a selezionar­e gli elementi su cui puntare le strategie di calciomerc­ato del club (vero) che ne fa uso. Visto che tra i clienti di Prozone ci sono Arsenal, Manchester United, Chelsea e Athletic Bilbao, è chiaro che Sports Interactiv­e è destinata a conquistar­e le panchine vere, oltre a quelle virtuali. «Soprattutt­o», come racconta Tom tiene così tanto da aver assegnato un ricercator­e per ogni squadra di Serie A. Così, un po’ per gioco e un po’ per testare l’efficacia di Football Manager 2016, gli chiedo chi vincerà il campionato. Lui risponde allargando le braccia, senza lasciare speranza agli avversari: «La Juventus, ovviamente».

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