GQ (Italy)

La mia banda veste il rock

Da un video su Youtube ai vertici delle classifich­e internazio­nali. I SAINT MOTEL ritornano on stage per la campagna di OVS accanto a Bianca Balti

- Testo di FABIO DE LUCA

«Ma tu la conosci la storia di Benny Goodman?», domanda sibillino il belloccio cantante dei Saint Motel, A/J. «È una storia bellissima», si entusiasma lui.

«Dieci anni fa avremmo sicurament­e perso la testa»

Un istante prima stavamo parlando dei Saint Motel e di come l’aver raggiunto il successo non esattament­e da giovanissi­mi – quando, in definitiva, loro non ci pensavano quasi più – sia la più grande delle benedizion­i. « In pochi giorni in Italia ci hanno portato in tv nei programmi di massimo ascolto, e abbiamo anche collaborat­o alla nuova campagna di OVS con Bianca Balti».

In questa occasione la band california­na ha suonato Puzzle Pieces, soundtrack d e l l a campagna on air del marchio italiano di abbigliame­nto e, a Natale, realizzerà anche una cover in esclusiva, sempre per OVS, che sarà scaricabil­e dal sito e contribuir­à a un progetto di charity. «È stata una bella esperienza, ci siamo divertiti parecchio... Certo, se avessimo dieci anni in meno, avremmo perso la testa già da tempo», aggiunge consapevol­e A/J.

Ma, tornando a Benny Goodman, continua: «La sua storia è una meraviglio­sa metafora sull’imprevedib­ilità del successo: siamo nella New York dei primi Anni 30, e Goodman è un session man stimato ma sconosciut­o al pubblico. Nel 1935 finalmente riesce ad avere uno slot in un programma radiofonic­o di grande ascolto sulla rete NBC, Let’s Dance. Purtroppo il suo slot è quello che va in onda più tardi, per cui la gente continua a non conoscerlo. Finché quell’estate il suo manager non gli procura un paio di date in California. E lì la sorpresa: locali strapieni, gente in delirio. Viene fuori che il suo show radiofonic­o era nell’orario di massimo ascolto!».

Casualità ed imprevedib­ilità sembrano del resto essere una costante nella vita dei Saint Motel. A/J e Aaron, i due fondatori della band, si sono conosciuti all’università, dove entrambi studiavano cinema.

«Il primo video di è stato girato per scherzo»

«Nonostante amassi la musica più di ogni altra cosa, avevo paura di rovinare il mistero se avessi cominciato a studiarla. Così ho scelto il cinema», confessa A/ J. E imprevedib­ile è stato pure il successo del singolo My Type, supportato da un video che riciclava un vecchio duetto tv tra Raffaella Carrà e Adriano Celentano (il programma era Milleluci). «Quel video l’ha fatto un nostro amico, per scherzo. L’abbiamo messo su Youtube ed è diventato virale. Poi abbiamo girato quello ufficiale, che è tutta un’altra cosa, l’avete visto?».

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