In bellezza
Luglio. Sopra una passerella di vetro e plexiglas lunga 50 metri s la a Roma la collezione Haute Fourrure di Fendi: dietro, sotto e attorno scintilla il marmo di Fontana di Trevi, riportato al suo splendore da un restauro da 2,2 milioni di euro nanziato dalla maison romana: le foto fanno il giro del mondo, distogliendo per qualche giorno l’attenzione dei media internazionali da topi e spazzatura della Capitale.
Poche ore dopo e 190 chilometri più a sud, nel cuore antico di Napoli, 99 modelle scendono i vicoli di San Gregorio Armeno indossando l’alta Moda Dolce e Gabbana di fronte a un parterre di 313 grandi clienti provenienti da 35 diverse nazioni tra cui Nicaragua, Vietnam, Afghanistan. Sorride il custode dell’albergo guardando il Golfo: mai visti tanti maxi-yacht tutti insieme alla fonda da queste parti. Il Mattino riporta i commenti di Confcommercio sull’evento (“Impatto clamoroso”), racconta di alberghi esauriti per quattro giorni, di “Due milioni spesi in città tra shopping, pizze fritte e souvenir”, del nanziamento per il restauro dei Decumani. Il ritorno d’immagine internazionale per la città, si legge, è incalcolabile.
Sotto il cielo di Roma un collega americano sulla scena da molti anni, e solitamente poco propenso alle iperbole, mi racconta che la cena data da Diego Della Valle per festeggiare la prima tranche del restauro del Colosseo (stanziamento: 25 milioni) è la più emozionante a cui abbia avuto la fortuna di capitare. Come lui la pensano i 340 ospiti, arrivati da tutto il mondo ad ammirare 10.150 mq di super ci di travertino ripuliti dalle polveri del tempo.
La Fondazione Prada, con le sue 11 mostre temporanee e 4 progetti permanenti nella nuova sede inaugurata nel 2015 che ha permesso a Milano di entrare stabilmente nei ussi dell’arte contemporanea internazionale, gioca un ruolo non piccolo nel progetto della città di diventare una delle capitali della nuova Europa che sta faticosamente prendendo forma. Alla cena qui offerta durante la moda maschile il New York Times ha dedicato una pagina intera, raccontandola come il set di un lm di Visconti.
Quando penso al peso speci co della moda nel sistema Italia, non penso solo ai posti di lavoro che, direttamente o indirettamente, garantisce. Penso soprattutto alla bellezza che, direttamente o indirettamente, mette in circolo – mai così preziosa come in questi anni dolorosi.
Si noterà che questi progetti (e altri ancora: pensare a Cucinelli, a Ferragamo, a Renzo Rosso per il Ponte di Rialto), pur riguardando spesso in prima battuta pochi fortunati ospiti, lasciano sempre eredità aperte al pubblico e dunque fruibili da tutti: perché la bellezza, come la felicità, è inutile se non è condivisa.