C’è un nuovo disegno per Venezia
David Chipperfield trasformerà le Procuratie Vecchie. E piazza San Marco accoglierà i più deboli
Piazza San Marco, punto e a capo. Nel 2020 le Procuratie Vecchie, sede storica del Gruppo Generali a Venezia, torneranno − dopo 500 anni − accessibili al pubblico. Grazie al piano di un archistar, David Chipperfield, tre anni di lavoro e un’idea ambiziosa: trasformare gli 11 mila metri quadrati di un complesso monumentale in uno spazio dinamico, aperto ai bisogni della città, ma soprattutto nella prima sede di The Human Safety Net, la rete creata in sostegno alle comunità più vulnerabili.
«Vogliamo trasformare questo luogo nel centro dei nostri progetti, accogliendo chiunque desideri partecipare. L’obiettivo: il miglioramento della vita delle persone», spiega Philippe Donnet, amministratore delegato e CEO di Generali. Edifici dell’inizio del 1500, pensati come residenza dei procuratori di San Marco, seconda carica della Repubblica di Venezia dopo quella del doge, le Procuratie Vecchie vedranno nascere tre iniziative principali: un piano di intervento per le pari opportunità di vita dei bambini che crescono in condizioni di povertà (con 30 mila genitori supportati nei primi sei anni di vita dei loro figli); il sostegno del potenziale imprenditoriale dei rifugiati in Europa, con la creazioni di 500 nuove start up; un programma per la prevenzione e la cura delle malattie infantili, come l’asfissia neonatale.
I tre fronti sono stati scelti fra le proposte presentate dai dipendenti di Generali e vedranno il coinvolgimento dei clienti dello stesso gruppo, dei privati e delle Ong che ne condividano la visione. L’hub ospiterà esposizioni, eventi e dibattiti pubblici sulle sfide demografiche e sociali più pressanti. «Creeremo una catena di persone che aiutano altre persone», sottolinea ancora il CEO, Donnet.
David Chipperfield, premio Wolf per le Arti nel 2010 e Medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects nel 2011, chiarisce invece le coordinate progettuali: «Questo edificio impone uno sforzo di ascolto. Il mio impegno sta nel coglierne l’identità più profonda», spiega. «Pochi luoghi hanno l’intensità di Venezia, una città nella quale architettura e paesaggio si intersecano alla perfezione. Con il restauro delle Procuratie Vecchie verrà migliorata la praticità degli spazi, incoraggiando il dialogo con la città». Generali contribuirà infatti anche al recupero dei Giardini Reali, alle spalle di San Marco, creando nuovi percorsi di collegamento con la piazza (tra questi, il riscatto, già nel 2018, del ponte levatoio che univa il complesso al Palazzo Reale). Un luogo, fatti i conti, dove passano 200 milioni di persone ogni anno: potenzialmente un catalizzatore di energie senza precedenti. È l’auspicio del gruppo: «Venezia non è solo turismo: vogliamo darle un’identità sociale forte».