La ricerca del coraggio per la next generation
«Esiste una nuova generazione di uomini che hanno negli occhi la moda dei padri, abiti eleganti, di quando tutti andavano a lavorare con la cravatta. Eppure si rendono conto che le cose sono cambiate. Che esiste una nuova formalità. Allo stesso tempo ci sono uomini maturi, ma ancora rampanti, che quei tipi d’abito li hanno indossati per troppo tempo e ora cercano la novità. Che parta però dalle loro certezze». Gabriele Pasini cerca tessuti, ragiona su tagli neoclassici, cerca il modo di trasmettere emozioni tattili e visive anche al prodotto della moda maschile. Con il gruppo Lardini ha una joint venture, che si comprende subito attraversando la porta del negozio Lardini di via Gesù a Milano. Guardando le collezioni, lui rappresenta la sperimentazione più aggressiva, il tratto spavaldo. Per la stagione più fredda Pasini ha lavorato soprattutto sulla sua idea di 3p rilassato, ovvero abiti tre pezzi: doppiopetto, giacche, gilet, con linee morbidissime, stondante, revers ampi e avvolgenti. Il tratto si evidenzia ancora di più nei pantaloni Anni 40, che hanno il loro riferimento nel movimento francese degli zazous. Che significa vita alta, gamba ampissima, risvolto di una spanna. Il risultato è la materializzazione di una rivisitazione concreta e non solo annunciata. «Ci vuole coraggio, audacia, positività, bisogna uscire dall’idea ammuffita di una moda, rimanendo piacevoli e indossabili». Pasini è uno di quegli appassionati che quando vedono un tessuto prima lo annusano e poi lo toccano. Ecco perché nasce una confidenza nell’uso. Lane preziose, ma anche panno casentino non cardato e le storiche coperte delle forniture ufficiali ai corpi della Polizia e dell’esercito per imbastire i cappotti. _ (Giovanni Audiffredi)