Un uomo di polso e la sua filosofia
L’ascetismo di Raz Degan ha sedotto un brand di accessori, che ha un prezioso slogan
Una fila di bracciali. Al polso di un uomo oggi non si trova più solo un orologio. Ci sono anche dei bijoux, monili portafortuna, legno, metalli, corda. E in abbondanza. È una tendenza maschile che fa proselitismo trasversale: dal grande imprenditore all’attore tardo grunge come Raz Degan. Uno il cui nome in aramaico significa “mistero”. E incontrando Raz Degan si percepisce che tiene ancora a mantenere quell’alone di segretezza che lo contraddistingue fin dagli Anni 90, quando diventò famoso per lo spot-tormentone di un amaro in cui diceva: «Sono fatti miei». L’ultimo lavoro è la regia di The Last Shaman ( thelastshaman.com), docufilm sulla storia di James Freeman, giovane dall’avvenire brillante che cade in una profonda depressione. E decide di reagire con un viaggio solitario nell’amazzonia più selvaggia: sperimenterà un duro percorso spirituale e fisico, disintossicandosi con una dieta estrema e con l’ayahuasca, il potente mix di piante usato nella medicina tribale con proprietà psicotrope che da qualche anno sta richiamando i turisti occidentali (tra i quali si registrano però anche incidenti e decessi causati dalle allucinazioni). «Dopo aver visto su di me come funzionava, ho accompagnato mia madre, allora malata, a bere questo infuso che fa stare malissimo, ma che al contempo − se assunto nelle modalità corrette − rigenera», spiega Degan. «Così è iniziata l’idea di raccontare un’esperienza simile, per riflettere sull’attuale modo di vivere che ci spinge sempre più nel mondo virtuale, allontanandoci dalla natura e dal nostro io». Una ricerca di profondità che coincide con il cambiamento di immagine voluto dal marchio Breil, che lo ha scelto come testimonial maschile della nuova campagna. «Era dal 1996 che non facevo pubblicità. Ma questa proposta incontra la mia filosofia, e ha uno slogan forte: “Non toccate i miei gioielli”. Inteso come quanto di più prezioso abbiamo nella nostra esistenza».