NON È PIÙ FANTASCIENZA
Per anni sono stati cavalli e chilometri orari a determinare la supremazia in campo automobilistico, oggi che un’ammiraglia come la nuova Audi A8 (la quarta della serie) ha una velocità autolimitata a 250 km/h indipendentemente dal motore scelto, l’attenzione si sposta su altri dettagli. Quelli che ne fanno la prima auto del futuro, esteticamente meno avveniristica delle macchine volanti che negli Anni 50 si immaginava dovessero popolare le nostre città già nel 2000, ma fantascientifica nella tecnologia.
Il numero che forse conta di più tra tutti quelli della A8 è il 3, che identifica il livello di automazione della guida, su una scala che va da 0 a 5. Una soglia alta, oggi la più elevata per un veicolo di serie, che si traduce nella possibilità per l’auto di viaggiare da sola su strade a più corsie e fino a una velocità di 60 km/h, almeno in teoria, perché i codici della strada di tutta Europa viaggiano più lentamente della tecnologia.
L’evoluzione è totale, e coinvolge anche il concetto di lusso: 41 diversi dispositivi di assistenza alla guida, le sospensioni più che intelligenti, che si preparano ad affrontare i dossi rallentatori fino a cancellarli, o i tanti aiuti al parcheggio. Si può scegliere di posteggiare solo premendo un tasto, dimenticando cambio, volante e pedali, oppure di effettuare le manovre per entrare in un box gestendo il tutto dall’esterno, con un qualunque smartphone. A dispetto di ingombri e pesi l’audi A8 si guida quasi come una supercar. Un piacere che fa dimenticare il divieto di utilizzare la guida autonoma.