Mostra a Parigi
FEDERICA BIASI L’architetto e designer Andrea Branzi è il suo mentore. L’ha scelta «per il design essenziale con spunti poetici che trasmettono messaggi piccoli, ma molto precisi». Classe 1989, laureata allo IED, cervello in fuga ad Amsterdam, è da un anno l’art director di Mingardo, azienda che realizza oggetti artigianali in metallo. E ne è orgogliosa. Federica progetta anche pezzi in ceramica e tappeti. Ha imparato tutto dall’autoproduzione: «Se sai come si fanno le cose, riesci anche a disegnarle meglio», racconta. «È l’incontro col limite. Se lo conosci, hai il mondo nelle tue mani».
Quasi autodidatta, 30 anni, deve molto alla scuola che gli ha insegnato a sperimentare, la Design Academy di Eindhoven, all’apprendistato con Piero Lissoni e a Ron Gilad, che gli ha fatto capire «di andare oltre il design industriale, com’è inteso in Italia, per cercare altro». Ora realizza oggetti in edizioni limitate, in Olanda, anche per Rossana Orlandi, che l’ha selezionato come rising talent. Poletti non sogna progetti che cambino l’umanità, ma cerca l’intimità, la protezione dentro il suo mondo, un universo delicato che sconfina nell’arte.