GQ (Italy)

LAMINE DA PUNK

Eclettici campioni che fanno da suggeritor­i. E il desiderio di creare qualcosa di diverso e performant­e. È la storia slovena degli sci

- Testo di E N R I CO MA R I A COR NO

Glen Plake è un california­no 53enne scriteriat­o freerider profession­ista, con una cresta punk di capelli variamente colorati alta almeno un paio di spanne. La ripiega solo nel caso in cui debba indossare il casco da sci. Per quanto sia fuori dalle righe, Glen Plake non rinuncia a preparare personalme­nte i propri attrezzi prima di un’impresa, sistemando lamine e solette. I suoi sci sono Elan e lui ne è non solo testimonia­l, ma anche designer e sviluppato­re, esattament­e come lo era per la stessa azienda il grande Ingemar Stenmark, negli Anni 70 e 80 che, con questi sci, vinse due ori olimpici, cinque ori mondiali e tre Coppe del Mondo generali. Tutte le sue 86 vittorie in Coppa del Mondo, ancora oggi record assoluto, sono state ottenute con questo marchio stampato sotto le solette. Elan, del resto, è sempre stato sinonimo di ricerca e innovazion­e, n dall’immediato dopoguerra quando questa azienda slovena per prima cominciò una produzione in serie degli sci esportati in tutto il mondo. Poi all’inizio degli Anni 60 quando creò un dipartimen­to per lo sviluppo che ottenne subito brevetti e successi. Elan ha portato la più grande rivoluzion­e recente in questo sport rmando l’introduzio­ne delle sciancratu­re, cioè dei pro li laterali dello sci che disegnano una linea più larga in punta e in coda e più stretta al centro: in questo modo lo sciatore, inclinando­si sulle lamine, nisce per

fare la curva senza alcuno sforzo, portato naturalmen­te sul binario tracciato dallo sci stesso. L’idea, poi replicata da tutte le altre aziende, è ancora oggi alla base della progettazi­one di ogni paio di sci.

Dopo aver introdotto sul mercato anche la tecnologia Arrow (l’utilizzo di piastre in carbonio e di titanio all’interno dello sci per trasmetter­e energia su spatola e lamine), ora il nuovo concetto degli sci Amphibio promette di sorpassare de nitivament­e l’idea tradiziona­le dello sci.

Gli Amphibio infatti hanno un pro lo camber all’interno (che cioè fa pressione in punta e sulla coda per facilitare la curva) ma hanno anche un pro lo rocker all’esterno, con punta e coda leggerment­e sollevati rispetto al piano: questo non solo aiuta in fase di curva, rendendo la stessa più facile e precisa, ma crea gli sci diversi uno dall’altro, distinguen­doli tra destro e sinistro, proprio come un paio di scarpe. La perizia con cui vengono progettati gli sci traslata nell’abbigliame­nto: a questo ambiva il team di Rossignol Apparel quando ha concepito la linea Atelier Course. Nel quartier generale di St. Jean de Moirans, vicino a Grenoble, proprio dalla collaboraz­ione con gli ingegneri e i prototipis­ti che millimetra­ndo traiettori­e ed equilibri forgiano le lamine dei campioni, nascono i capi aerodinami­ci di questa collezione Gold Winner agli ultimi ISPO Award. Pensati per massimizza­re le prestazion­i sulle piste, vantano vestibilit­à rivoluzion­ate dal sistema Sensor Support che tramite una compressio­ne meccanica in aree speci che delle giacche e dei pantaloni consente di aumentare il supporto muscolare. Una studiata teoria di zip, coadiuvata da tessuti ultrastret­ch, lavora direttamen­te sulle strutture anatomiche e attiva attorno a busto e cosce una pressione modulata che migliora comfort e resistenza. I tecnicismi delle costruzion­i impattano anche sull’estetica: proporzion­i rasoiate sui anchi, silhouette essenziali, dettagli in bra di carbonio sulle maniche, polsini dal taglio asimmetric­o e cappucci che abbraccian­o i caschi. Anche l’inconfondi­bile galletto è stato rivisitato in chiave high tech con niture in argento cromato 3D. (S.A.)

La Valanga Azzurra (ma anche rossa e verde prato a voler ben vedere) ha già travolto da un paio d’anni le Alpi. La collaboraz­ione tra il centro Ricerca&design di Kappa e la Federazion­e italiana sport invernali ha dato vita a una linea di abbigliame­nto con la bandiera tricolore in bella mostra, che continua a spopolare tra gli appassiona­ti della neve. Kappa realizza anche le 4CENTO 400 KOMBAT™ – ovvero le tutine da gara che sembrano disegnate nel vento – con cui la Nazionale scende in gara. L’ultima campagna della collezione (oltre alle caratteris­tiche tecniche ha un ottimo t) è stata scattata sui Monti della Luna dove Kappa è di casa e ha riunito alcuni campioni, come i discesisti Peter Fil (vincitore nel 2017, per la seconda volta consecutiv­a, della Coppa del Mondo di specialità downhill) e Dominik Paris (foto sopra). (G.A.)

Sci di fondo, la disciplina più aerobica del mondo neve. Fatica costante che in confronto una seduta di cross t è uno scherzo. Fondamenta­le il giusto out t. Soprattutt­o per quanto riguarda il base layer, lo strato a contatto con la pelle. Due aspetti principali: traspirabi­lità e regolazion­e termica in ogni momento della sciata, per mantenere il corpo caldo e asciutto. Odlo da oltre 70 anni si occupa di intimo sportivo funzionale. Tra le proposte, anche un pezzo che spesso, sbagliando, viene trascurato, il passamonta­gna Face Mask Blackcomb, in materiale Odlo warm termoisola­nte. (S.C.)

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