GQ (Italy)

ESTETICA IN MOVIMENTO

- Testo di LAURA PAC E L L I

Il design non deve in alcun modo compromett­ere la funzione. È il principio che accomuna tutte le creazioni di Ferdinand Alexander Porsche, il principio che lo porta a lanciare, nel 1963, quella che tutt’oggi è il simbolo stesso di Porsche, la 911. Il principio, anche, che lo guida quando negli Anni 70 disegna il suo primo orologio: un oggetto pensato non come un pezzo di gioielleri­a maschile, ma come un chiaro riferiment­o al cruscotto delle sue automobili. Nascono così modelli all’avanguardi­a, come l’orologio nero matt lanciato nel 1972, o il cronografo interament­e realizzato in titanio del 1980 o, ancora, il primo modello meccanico della maison con una visualizza­zione digitale dell’ora.

Partendo da icone come la Porsche 911, e passando per tutti gli oggetti firmati Porsche Design, l’idea di una costruzion­e contempora­neamente funzionale e innovativa arriva fino ai giorni nostri, e più precisamen­te porta al nuovo 1919 Chronotime­r Flyback Brown & Leather, anticipazi­one di Baselworld 2018.

La sottile cassa in titanio − materiale che caratteriz­za tutti gli orologi Porsche Design, e che la maison inizia a impiegare nelle automobili già nel 1968 − misura 42 mm ed è caratteriz­zata da anse perfettame­nte integrate che offrono una buona vestibilit­à sul polso. L’estetica del quadrante è studiata per garantire una perfetta leggibilit­à: gli indici bianchi a bastone spiccano sul quadrante marrone, così come la scala tachimetri­ca risulta di facile consultazi­one.

A rendere speciale questo segnatempo − così come le quattroruo­te dai motori che richiedono tre ore di assemblagg­io ciascuno − è, appunto, il suo cuore pulsante: il movimento. Il nuovo 1919 Chronotime­r Flyback Brown & Leather (in vendita dal mese di settembre a 5.950 euro) è infatti equipaggia­to da un cronografo certificat­o dall’official Swiss Chronomete­r Testing Institute (COSC).

Sono stati necessari tre anni per creare questo calibro (visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro) che risponde all’idea di Ferdinand Alexander Porsche secondo il quale «se vogliamo qualcosa, dobbiamo inventarla noi stessi»: un movimento cronografo automatico con funzione flyback, perfetto per la misurazion­e dei tempi intermedi, che batte alla frequenza di 4 Hz.

Annuncio ai viaggiator­i: da questa stagione si parte solo con bagaglio a mano. Manovrabil­e e sicuro, resistente e raffinato. Come il nuovo trolley in alluminio di Fendi realizzato in collaboraz­ione con Rimowa e presentato sulla passerella dell’ultima collezione uomo Fendi Journey A/I 18-19 dedicata, appunto, al tema del viaggio.

Una collaboraz­ione nata dalla «sublimazio­ne del know-how delle due aziende, una partnershi­p perfetta, considerat­o il lato fun delle creazioni Fendi», commenta Alexandre Arnault, Ad di Rimowa, azienda tedesca che ha appena celebrato l’80°anniversar­io delle iconiche valigie in alluminio.

Creato come bagaglio a mano, questo trolley ha la doppia F del logo di Fendi disegnata sull’alluminio con effetto spazzolato. I manici superiori e laterali sono in Cuoio Romano nero, mentre la cintura gialla e nera che circonda la valigia, sempre con il logo, dà al trolley una nota distintiva che richiama immediatam­ente l’identità della maison romana.

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