GQ (Italy)

Unica via di scampo: la violenza

- IL QUESTIONAR­IO DI PROUST*

Accolto dal The New York Times come il miglior debutto del 2017, lodato dalla critica, osannato da Stephen King, Mio assoluto amore del giovane statuniten­se Gabriel Tallent racconta le doti di sopravvive­nza di una quattordic­enne straordina­ria, Julia Alveston detta Turtle (o “crocchetta”), e della sua lotta per imparare a odiare un padre padrone.

Julia?

«Non chiamarmi Julia». Come, allora?

«Turtle». È una storia terribile quella che hai raccontato.

«È mio padre... non è perfetto a volte». Non è perfetto? Tuo padre è un colossale pezzo di merda. Poteva farti molto male.

«Mi ama più della sua stessa vita». Ricordi cosa ti ha costretto a fare?

«Una volta mi ha fatto fare delle flessioni alla trave e mi ha messo quel coltello fra le gambe. Così se cadevo dalla trave...». Quale lezione voleva insegnarti?

«Devi arrenderti alla morte prima ancora di cominciare, e accettare la tua vita come uno stato di grazia, e allora, solo allora, sarai abbastanza brava». Aveva paura che ti portassero via da lui?

«Sì». Che cosa diceva per convincert­i a restare?

«Lo sai cosa significhi per me? Tu mi salvi la vita tutte le mattine quando ti alzi dal letto. Sei tutto per il tuo vecchio, e non ti lascerò mai andare via, il mio assoluto amore. Solo mio?». E tu?

«Solo tuo. Sei duro con me, ma mi vuoi bene, e io ho bisogno di questa tua durezza». Ma dentro di te, a cosa pensavi?

«Sorridi e sopporta, sorridi e sopporta. Diventerò diretta, dura e pericolosa». Perché hai sopportato così tanto, prima di andartene o avvisare qualcuno?

«Io lo odio, ma sono incerta del mio odio; mi sento in colpa e dubito e odio me stessa quasi troppo per odiare lui... e quindi supero di nuovo i limiti per vedere se lui farà ancora una cosa così cattiva». Poi hai conosciuto un ragazzo.

«Un ragazzo magro coi capelli neri, il viso così bello e indifeso, Jacob». Sei scappata con lui.

«Esatto. E Martin mi ha ritrovato». Cosa ti ha detto?

«Ti darei qualsiasi cosa, crocchetta. Ma è questo quello che vuoi? Che vengano a darmi la caccia? Se qualcuno, chiunque, viene ancora da me, io ti apro quel collo delicato che hai e non sarà una bella cosa». Poi è stata la volta dell’attizzatoi­o...

«Tu sei mia dice e fa compiere un cerchio all’attizzatoi­o sul braccio, poi fa precipitar­e con forza l’attizzatoi­o sulle cosce...». Come hai reagito?

«Non morirai, resisti, non morirai; stronza, fighetta, resisti, non mollare, non mollare mai». E tuo padre?

«Non mi interessa se ti viene addosso un camion del cazzo. Tu cadi in piedi. Mi senti, crocchetta?». A quel punto hai capito, finalmente.

«Adesso sei davanti a una scelta. Vattene, Turtle. Vattene da lui e se ti segue e non ti lascia andare via, uccidilo, Turtle, pensa alla tua anima, e vattene. Turtle Alveston, lui ti ha violentata e sei tornata a cercarlo di nuovo. O sei incinta, o lo sarai presto, poi ucciderà Jacob... Uccidilo subito. Fallo prima che sia lui a uccidere te o Jacob». Cosa ti ha detto per fermarti?

«Voglio farla finita così, crocchetta, tu e io, una conclusion­e perfetta. Qui. Adesso. Andrà tutto bene, crocchetta». E tu?

«Non è mai andato tutto bene e non andrà mai tutto bene. Non so neanche cosa voglia dire che tutto va bene». Cosa gli hai detto, per attirarlo?

«Vieni da me al buio, stronzo. Vieni da me e muori». E poi?

«Papà». E dopo ancora?

«Ti amo».

* Diffuso a fine 800 nei salotti frequentat­i da Marcel Proust, il Questionar­io viene generalmen­te utilizzato per intervista­re i personaggi. Qui le domande sono invece rivolte a un libro, che “risponde” con citazioni tratte dal proprio testo

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Gabriel Tallent, Mio assoluto amore. Traduzione di Alberto Cristofori. Rizzoli. Pagg. 400, 20 €

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