Un’idea di eleganza pugliese
Le masserie dell’agro di Fasano, con le tendine di pizzo bianco alle finestre e le piccole cappelle private interne, circondate da ulivi e buganvillee. È l’angolo di Puglia di Sartoria Latorre, fonte di ispirazione dell’ultima collezione per la primavera/estate 2018. «La mia terra ad aprile sprigiona una luce incredibile, i colori cambiano e si preparano a esplodere: il rosso ruggine, il pompeiano ma anche le tonalità del marrone e della terra, il bianco e l’azzurro del mare, il grigio corteccia bruciato dal sole e i beige dei muretti in pietra; tutte nuance che abbiamo scelto per i nuovi tessuti», spiega Alberto Latorre, titolare dell’azienda di famiglia che, da oltre cinquant’anni, produce abiti sartoriali da uomo a Locorotondo, suggestivo borgo nel Barese. «È tempo di sdrammatizzare la formalità senza perdere di vista l’origine della sartorialità, la stessa che ho imparato da mio padre, che a sua volta ha appreso dal maestro De Michele, un sarto di bottega che ci ha insegnato a riconoscere l’essenza di un capo, dal primo filo all’ultimo dei bottoni». Da questo know-how nascono i nuovi tessuti stretch in fantasia tartan, a rigoni, con micro e macrocheck a contrasto in un intreccio di fili di lana, lino e cotone per giacche dalle linee pulite, dai volumi ben definiti, dai revers importanti, dalla spalla naturale, dalle maniche slim, dalle nuove finiture interne che ne alleggeriscono il peso e la vestibilità. «Il tentativo è quello di far vincere la timidezza all’uomo-manichino, senza fargli perdere l’eleganza, quella che noi garantiamo attraverso i principi di una sartoria moderna». Nient’altro che un dialogo tra tradizione napoletana e manualità pugliese, in un costante aggiornamento di tecniche e creatività. «In questo mestiere bisogna conoscere il passato per percorrere le tappe del futuro con la giusta conoscenza e confidenza», continua Latorre. «E in Puglia tutto questo è possibile». _ (Laura Pacelli)