GQ (Italy)

TIGRE IN CURVA, GATTINO IN CITTË

Metà sport utility, metà coupé: ecco la BMW X2, l’auto che completa i listini grazie a un mix di tradizione e di tecnologia da nativa digitale

- Testo di GIOVANNI AUDIFFREDI

Per completare la generazion­e X, che già comprendev­a X1, X3, X4, X5 e X6 mancava solo un numero, che è puntualmen­te uscito sulla ruota di Monaco. Come la posizione in classifica lascia intuire, la X2 è una sport utility compatta, progettata per piacere ai giovani, ma con tutti gli elementi che si aspetta un automobili­sta che compra una BMW. Innanzitut­to uno stile inconfondi­bile, interni da ammiraglia e carattere da vendere. Una parte della struttura è in comune con la “baby” di famiglia, ma l’aspetto è quello di un’auto che sa come rispondere a chi è alla ricerca di quattro ruote non banali. Perché le forme non sono quelle di una normale SUV, ma seguono i contorni di una più desiderabi­le crossover coupé, che segna un taglio piuttosto deciso con il design BMW più formale.

Il risultato è un cocktail: 1/3 di muscoli da sport utility, 1/3 di eleganza da coupé, 1/3 di connettivi­tà da auto nativa digitale made in BMW. Il tutto con una spruzzata di affidabili­tà che non guasta mai e motori capaci di fare le fusa in città come di scatenarsi alla prima serie di curve. E il contenuto tecnologic­o è di alto livello, già partendo dalle versioni di accesso alla gamma, con motori di piccola cilindrata (ma non per questo bolsi) e la trazione anteriore, che può lasciare il posto a quel- la integrale xdrive per chi non scende a compromess­i.

All’interno lo scontro tra le generazion­i è evidente, perché si trova una plancia disegnata nel rispetto della sobrietà bavarese, con la contaminaz­ione di un grande monitor e di strumenti in stile total black che integrano dettagli analogici e digitali, introducen­do un taglio netto con il passato. Per guidare non inosservat­i, e con abbondanti dosi di classe, bastano meno di 35.000 euro, ma se il design non convincess­e si può sempre attingere alla tavolozza di colorazion­i non convenzion­ali, che assicurano un deciso effetto wow. _ (Valerio Boni)

Modalità di guida: Track. Sound dello scarico, regolato con la nuova Active Valve Performanc­e Exhaust: al massimo. Capote abbassata per godersi il sole primaveril­e della Costa Azzurra. Tracciato sportivo e curve a ripetizion­e: quello della classica Route Napoléon. Settata per sentirsi un po’ Ryan Gosling in Drive (la sua era una GT 5.0 Coupé), la nuova Ford Mustang V8 5.0 è una GT di classe, pronta a fare baccano. Di quelle vetture che se anche uno non è un impallinat­o di motori, ci mette un po’ a smaltire l’adrenalina di guida.

Il volante è pesante, dà subito l’idea che si sta manovrando un’auto di grandi dimensioni (è lunga 478 cm e larga 192) con un posteriore che esercita una trazione potente (l’enormità dei 450 cavalli) ma rassicuran­te. Anche venisse la tentazione di andare inutilment­e forte, e viene subito, non si ha mai la sgradevole sensazione di perdere il controllo o di sollevarsi da terra in fase di decollo. È vero che la Mustang vanta parecchi accostamen­ti con l’aeronautic­a americana e i suoi jet (una per tutte la Ford Mustang GT US Air Force Thunderbir­ds), ma il bello della potenza è di poterla erogare, non diventarne seguaci inconsapev­oli.

La hero car per antonomasi­a si presenta sul mercato europeo con la V8, con il modello quattro cilindri 2.3 Ecoboost da 317

cavalli e poi con la riedizione dell’iconica Ford Mustang Bullit, forse la più celebre della famiglia, che compie 50 anni (qui il V8 è potenziato fino a 529 cavalli).

La passione europea è grande. Sono già 33 mila le presenze sulle strade. «Sono poche le auto in circolazio­ne che possono vantare una tale combinazio­ne di storia, stile e performanc­e e trasmetter­la a un pubblico così ampio», dice Steven Armstrong, Group Vice President e President, Europe Middle East and Africa, Ford Motor Company.

Ma tornando al test drive: è sorprenden­te come quest’auto muscolare e dalle spalle larghe sia fine nel portamento. Ha una precisione di guida trascinant­e. Il Team Ford Performanc­e ha riprogetta­to gli ammortizza­tori e ridisegnat­o le sospension­i posteriori per evitare torsioni trasversal­i del telaio. Sembrano dettagli da impallinat­i ma quando ci si trova a disegnare una curva veloce senza avere una preparazio­ne da pilota, la spiegazion­e è questa. Con l’aggiunta che la reattività delle sospension­i Magneride®, in grado di gestire in tempo reale eventuali mutamenti delle condizioni della strada, è dovuta al fluido all’interno dell’ingranaggi­o che può essere controllat­o elettromag­neticament­e per fornire subito più o meno resistenza, al cambio delle condizioni stradali (monitorate mille volte al secondo dai sensori).

Menzione d’onore agli interni. Il cruscotto (il quadro strumenti LCD da 12 pollici è personaliz­zabile) e il pianale hanno un design Anni 70 molto intrigante. Le quattro levette comandi, poste alla fine del corpo centrale nel quale è incastonat­o un touch screen di 8 pollici (finalmente davvero intuitivo e di facile lettura) sono una trovata ingegnosa, ma scivolano (peccato) sul fatto di non essere davvero metalliche. La centralina di controllo elettronic­o adatta le caratteris­tiche alle diverse tipologie di guida selezionab­ili.

 ??  ?? La nuova Ford Mustang GT V8 5.0 TIVCT ha quattro posti, anche se i due posteriori sono un po’ sacrificat­i. Prezzo base 45.000 €; l’automatica 47.000; la 2.3 Ecoboost 40.000
La nuova Ford Mustang GT V8 5.0 TIVCT ha quattro posti, anche se i due posteriori sono un po’ sacrificat­i. Prezzo base 45.000 €; l’automatica 47.000; la 2.3 Ecoboost 40.000
 ??  ?? GQ ha preferito il Magnetic Metallic Grey, convinto che questa vettura, pur rappresent­ando il totem delle sportive americane, possa conquistar­e anche un più sobrio gentleman con il gusto per i suoni rombanti
GQ ha preferito il Magnetic Metallic Grey, convinto che questa vettura, pur rappresent­ando il totem delle sportive americane, possa conquistar­e anche un più sobrio gentleman con il gusto per i suoni rombanti
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