LA FORMA DEL TEMPO
Il Carré H segna una nuova pagina neoclassica nei 40 anni di storia della maison
Quest’anno al salone ginevrino dell’alta orologeria esponeva anche Hermès. Una partecipazione più che giustificata perché la maison, nota per i suoi raffinatissimi accessori d’abbigliamento e di pelletteria, ha nel settore e da molti anni una presenza significativa, seppure di nicchia. E questo non solo per aver fondato giusto 40 anni fa un proprio stabilimento a Bienne – uno dei più importanti distretti orologieri svizzeri – ma anche perché per i suoi modelli di gamma più alta impiega calibri di manifattura di altissima qualità, come quelli prodotti dalla Vaucher Manufacture, azienda in cui Hermès ha un’importante partecipazione.
Con in catalogo una serie di collezioni importanti costituite sia da elaborati pezzi unici sia da modelli solo tempo o con qualche complicazione tecnica – per esempio, il Dressage, L’heure masquée e lo Slim –, la casa francese ha puntato quest’anno sul Carré H, un orologio di forma apparso per la prima volta nel 2010 ma che è stato profondamente rivisitato, all’insegna del design.
La cassa quadrata (38 x 38 mm) è in acciaio con finitura micro pallinata, in modo da creare effetti di luce, e gli angoli sono arrotondati, così da armonizzarsi con le piccole anse a lucchetto. Molto particolare il quadrante, che si sviluppa su tre livelli e con un notevole effetto di profondità, sottolineato dalla parte centrale rigata e a settori. Il giro delle ore reca numeri e lancette (luminescenti) di un esclusivo stile tipografico, mentre la lancetta dei secondi, terminante con un contrappeso, può essere gialla o nera. Il movimento, a carica automatica con circa 50 ore di riserva di marcia, è un calibro di manifattura, in cui i ponti e la massa oscillante sono decorati con l’iconico motivo a H. _ (Giampiero Negretti)