Sua maestà Jacko
Ha infilato Jim Morrison in uno sgabuzzino, dietro a un televisore che potrebbe essere una macchina a raggi X, come se la Marilyn Monroe in onda in quel momento fosse il suo gemello interiore (sotto, nella foto). «Invece di incoronarli, Art Kane detronizzava i personaggi che doveva ritrarre: era un punk della fotografia, con pochi tecnicismi e molto istinto», dice Guido Harari, fotografo e gallerista ( wallofsoundgallery. com), curatore di Art Kane. Visionary alla Fondazione Bottari Lattes di Torino (dal 3/5 al 14/7, fotografi-a-torino.it). Il ritratto di Morrison è del 1968, l’anno in cui Life pubblicò un numero speciale con le foto di Kane: in Italia lo vendeva Feltrinelli, e fu subito un feticcio del rock. (C.D’A) Dice che li ha fotografati tutti, dagli Abba a Zappa, e probabilmente è vero. Una delle note ricorrenti della biografia di Michael Putland riguarda l’età che aveva quando ha portato a casa il suo primo scatto: 9 anni. Adesso che ne ha 71 può dedicarsi felicemente all’osservazione del suo lavoro in tour mondiale. La prossima mostra, GLAD to be Glam, è in programma a Bologna, da Ono Arte ( onoarte.com, dal 17/5 al 29/7), spazio che inaugura con Portland una serie di antologiche sulla cultura pop inglese dagli Anni 50 a oggi.
David Bowie e i Queen, Elton John e George Michael, i Kiss e i Duran Duran: oltre a dare una bella botta alla musica, hanno risposto al grigiore dell’inghilterra del dopoguerra con strass, piume e paillettes, spostando la percezione delle identità di genere e il comune senso del pudore. God save the Queen, e poi salvi per sempre il glam.
Una mostra che parte da Londra, un documentario da applausi alla Berlinale. Protagonista Michael Jackson, l’uomo da un miliardo di dischi venduti. Da Andy Warhol a David Lachapelle: dozzine di artisti lo hanno omaggiato nelle loro opere, ora raccolte in Michael Jackson: On the Wall (National Portrait Gallery, dal 28/6 al 21/10, poi a Parigi e Bonn). Mirroring Michael Jackson è invece il docu-film che racconta chi ne perpetua il ricordo, anche sul palco, trasformandosi a sua immagine e somiglianza. (C.D’A)