La bellezza di essere Gonzo
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Azzanna ogni genere a grandi morsi. È un cervellone. Esagera come pochi. Molto, nella vita e nella carriera di Jason Charles Beck, il canadese che volle chiamarsi Chilly Gonzales, detto Gonzo, è improntato alla megalomania. Anche il giorno in cui ha consegnato a Philipp Jedicke scatoloni di videotape privati, girati in anni di serate, per trasformarli nel docu-film Shut Up And Play The Piano, già al Festival di Berlino e ora a quello di Cannes. Sempre in vestaglia e ciabatte, protagonista dell’underground berlinese, sul palco degli auditorium per scardinare armonie e accordi classici in furori pop, hip hop, electro e jazz, si è appena inventato il Gonzervatory, il suo conservatorio. Hanno fatto domanda in 800, sono passati in 7. I boot camp sono Disneyland al confronto. Collaborano da 15 anni e quando fanno coppia il sold out è assicurato, ma dopo aver firmato la colonna sonora di The Revenant di Alejandro G. Iñárritu Alva Noto e Ryuichi Sakamoto si sono dovuti separare (il musicista giapponese ha preso una pausa per malattia), salvo ritrovarsi per Glass (Noton), disco registrato in presa diretta tra le vetrate della Glass House progettata nel 1949 da Philip Johnson, nel Connecticut. E il 13/6 arriva Two, il concerto evento alla Funkhaus di Berlino, il complesso che ospitava la radio pubblica della DDR, che da solo − per la sua architettura − vale un viaggio. _ (C.D’A.)
Un pianista canadese che non ha eguali al mondo, e che si racconta. Via videotape
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