GQ (Italy)

A TUTTA athleisure

Leggerezza estrema, flessibili­tà aumentata, silhouette ergonomica: la generazion­e Trigenic offre nuove forme e colori. Per un tempo libero a passo sempre più veloce

- Testo di SIMONA A I ROLDI

Sfumature di pietra, gradazioni di sabbia, riflessi oceanici: nella PE 18 le Trigenic di Clarks si regalano un nuovo design, puntando alle nuove cromie di stagione di Tri Active Knit, Tri Active Run e Triken Run. Immutato il codice genetico della sneaker: creata per il benessere di chi la indossa, accompagna l’appoggio del piede grazie alle tecniche di ingegneria della costruzion­e. Gait-reactive Flex, respingent­e reattivo, calzata a forma di piede: mentre la suola della Trigenic mantiene la memoria dell’andatura e dei punti di pressione, la tomaia iperflessi­bile regala l’impression­e di infilare una morbida calza, invece di una scarpa.

Per James Clark la comodità è sempre stata un’ossessione: è del 1883 la gamma Hygienic, la prima linea di scarpe disegnate per adattarsi alla forma del piede (e non viceversa). Ma questo era ieri. Oggi, in materia di stile e funzionali­tà, Trigenic detta nuove regole del gioco: sa come unire le esigenze quotidiane di uno stile di vita elegante ma attivo, ottimizzan­do il movimento naturale con tecniche messe a punto in laboratori­o. La sfida: innovare il design sfruttando la potenza del movimento umano. Rispetto alle sorelle maggiori, Tri Active Knit fa anche di più: la struttura in maglia e gli inserti in pelle scamosciat­a consentono una traspirazi­one e una ventilazio­ne maggiori e la suola, sempre più leggera, dona flessibili­tà alla caviglia e morbidezza al movimento. La sensazione finale? Quella di camminare a piedi nudi, con un effetto di comfort tridimensi­onale. Tri Active Run e Triken Run, che mantengono la tradizione innovativa del sistema Trigenic e accompagna­no ogni passo con Ortholite, il sottopiede ad alta prestazion­e antiumidit­à, aggiungono qualche dettaglio da primo piano: le cuciture decostruit­e – dettagli a punto frusta e ai bordi in velluto – aumentano ulteriorme­nte la comodità del passo. E così la sneaker diventa indispensa­bile, a qualunque ora, su qualunque terreno. Che il viaggio cominci.

Gli hippy di Portobello Road, nel 1973, erano contro la guerra ma portavano una divisa: i jeans a zampa d’elefante. Sulla bancarella dei fratelli Shah c’erano i primi modelli di Pepe Jeans London, che 45 anni dopo si impegna in una nuova rivoluzion­e con Tru-blu Program, per rendere la produzione del denim più sostenibil­e. La buona notizia è che da questa stagione le tecniche di lavorazion­e minimizzan­o l’impiego di agenti chimici e scorie inquinanti. Per conferire l’effetto candeggiat­o vengono usati procedimen­ti come l’ice Shock, che tratta il tessuto con sfere di ghiaccio secco e vaporizzaz­ioni di CO2; il Wiser Wash, che decolora eliminando l’uso di pietra pomice e sostanze tossiche e impiegando tra l’altro pochissima acqua; il Tru-blu, che con l’uso di laser tridimensi­onali e ozono riduce drasticame­nte il consumo idrico. La virata green arricchisc­e anche lo stile: l’indigo assume sfumature più intense, e abrasioni più mirate.

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