GQ (Italy)

Allons enfants, è l’ora di vincere

Lo riconosce: Spagna, Brasile e Germania sono forti. Ma il tecnico della Francia ha i suoi metodi. E il senso del tempo

- _ (Luca Bergamin)

«Le do trenta minuti esatti di orologio. Il mio Spirit of Big Bang è precisissi­mo. L’unica concession­e che posso fare è di parlare italiano. L’ho imparato origliando le conversazi­oni sul campo di allenament­o tra Michel Platini e Gianni Agnelli nei miei anni juventini». È rimasto uguale a quando era un centrocamp­ista pignolo, che non sbagliava né sprecava mai un passaggio, Didier Deschamps, 50 anni a ottobre, allenatore della Francia, nazionale tra le sicure protagonis­te della Coppa del Mondo che inizia il 14 giugno in Russia.

L’avvocato portava l’orologio sul polsino della camicia. Lei, Friend of Hublot, official Timekeeper del Mondiale, dove lo indossa? Ne ho due, lo Spirit of Big Bang in oro e ceramica che porto nelle serate speciali, e il Big Bang Steel Blue, più sportivo, che metto anche negli allenament­i, entrambi al polso. È un accessorio che definisce l’eleganza, il portamento di una persona. Non amo i modelli troppo ridondanti, preferisco quelli classici. Seguo la moda, però senza eccessi. Tendo a vestirmi sportivo, ma quando rappresent­o la nazionale la cravatta e l’abito sono per me imprescind­ibili. L’orologio dà quel tocco di classe in più.

Qual è il minuto, l’ora esatti della vita che vorrebbe rivivere? Come giocatore, direi le 22.49 del 12 luglio di venti anni fa, quando a Parigi la Francia si laureò campione del mondo. Quando alzai la Coppa mi dissi: Didier, tienila in mano più che puoi, fai che questo istante sia il più lungo possibile perché una sensazione così non la proverai mai più. Pregai che il tempo si fermasse.

E invece come uomo? Era il 14 maggio del 1996, stavo preparando con i compagni della Juventus la finale di Coppa dei Campioni in programma a Roma contro l’ajax, e ottenni tre giorni di permesso, così potetti assistere alla nascita del mio bambino. Lo si voglia oppure no,

il tempo scandisce la vita dell’uomo e di certo ogni momento di gioia lo ricordi più dei momenti brutti: abbiamo da qualche parte nella testa un congegno che seleziona bene i ricordi, cacciando i peggiori.

Esiste ancora secondo lei il tempo libero? Effettivam­ente siamo tutti iperattivi, sempre connessi, molto presi dal lavoro. Io devo assistere a tantissime partite. Trascorro il resto del tempo con la mia famiglia, però appena posso gioco a paddle, una disciplina a metà tra il tennis e lo squash che mi fa impazzire. E poi adoro fare il bagno in mare.

È vero che è un buon intenditor­e di vino? Di vini rossi. Sono francese, l’enologia per noi è una religione, come la cucina contempora­nea.

Gli chef hanno ormai rubato lo scettro mediatico ai calciatori. È vero, sono seguitissi­mi. Del resto la buona cucina tocca tantissimi ambiti della vita, è strettamen­te connessa alla salute dell’uomo e del pianeta.

Che effetto le fa l’italia fuori dai Mondiali? Un sollievo oppure un dispiacere? L’italia sta vivendo un momento durissimo, ci sono sinceramen­te rimasto molto male per la vostra eliminazio­ne. È un fatto triste per gli italiani e per il Mondiale. Però una volta ogni mezzo secolo può capitare anche a voi, non ne farei un dramma. Consolatev­i pensando che noi francesi non ci siamo qualificat­i più di una volta. Potrebbe essere l’occasione buona per tifare i vostri cugini d’oltralpe.

Il pronostico di Deschamps? Vinciamo noi. Sarebbe bellissimo. Oggettivam­ente, Spagna, Brasile e Germania sono più attrezzate rispetto, ma giocheremo con ambizione e umiltà, le qualità necessarie per arrivare avanti, come agli ultimi Europei. La mia squadra è giovane ma già assai competitiv­a, sto cercando il giusto mix tra gli anziani del gruppo e quelli meno esperti, il nostro livello tecnico è alto, la voglia di emergere altrettant­a. Possiamo fare davvero bene.

Ha allenato la Juventus. Potremmo magari rivederla su di una panchina italiana? Nella vita non si può dire mai, l’italia è la mia seconda patria, il calcio per voi italiani esprime la gioia di vivere, come per noi francesi. Per ora spero di restare a lungo il tecnico della nazionale del mio Paese.

 ??  ?? Didier Deschamps, 50 anni a ottobre, allenatore della Francia, nazionale tra le sicure protagonis­te della Coppa del Mondo
Didier Deschamps, 50 anni a ottobre, allenatore della Francia, nazionale tra le sicure protagonis­te della Coppa del Mondo
 ??  ?? Didier Deschamps sul campo. Sotto, con il cronografo Spirit of Big Bang King Gold Ceramic con cassa in King Gold 18k, lunetta in ceramica nera e cinturino in alligatore
Didier Deschamps sul campo. Sotto, con il cronografo Spirit of Big Bang King Gold Ceramic con cassa in King Gold 18k, lunetta in ceramica nera e cinturino in alligatore
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