GQ (Italy)

Laser, sensori e gusto sport

- Test odi Vale Rio Boni

Il tetto spiovente è un inconfondi­bile tocco di sportività, dedicato a chi cerca una granturism­o non comune. Si tratta della A7 Sportback, che si colloca a metà strada tra le A6 e A8, berline di classe dalle dimensioni importanti pensate per viaggiare. La A7 non è una coupé per chi ha pruriti corsaioli, ma la seconda generazion­e di un modello che deve vedersela con un branco di agguerrite tedesche capitanato dalla Porsche Panamera.

Anzitutto, l’ultima GT Audi è più lunga e ancora più tecnologic­a. Ci sono uno scanner laser, cinque telecamere, altrettant­i radar, e 13 sensori a ultrasuoni. Le dotazioni oggi assicurano il livello 2 di automazion­e, ma appena le normative lo consentira­nno la A7 salirà a quota 3, su una scala di 5, sufficient­e per ridurre lo stress quando si viaggia in coda o in autostrada. Ovvero: quando il piacere di guidare un’auto così va a farsi benedire.

Benvenuta automazion­e, dunque, senza rinunciare però alle qualità che fanno la differenza quando è il momento di gestire al 100 per cento volante e accelerato­re. Partendo dai motori, due V6, uno per gli irriducibi­li della benzina, l’altro per i sostenitor­i del diesel, rispettiva­mente da 340 e 286 cavalli, più che sufficient­i per togliersi qualche soddisfazi­one. In attesa che arrivino le versioni più muscolose delle famiglie S e RS, e quella ibrida plug-in.

Ruote

Non sterzano solo quelle anteriori, ma anche le posteriori. Risultato: l’auto è più agile in manovra e più stabile in velocità

ibrido “dolce”

Le A7 sono dotate di tecnologia mild hybrid: il motore si spegne quando si “veleggia” ad andatura costante

Prezzi

Da 73 mila euro la versione 50 TDI. Da 75 mila invece la 55 TFSI, ma con una lunga lista di optional

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