L’internet delle cose
Stefano Za, esperto di Sistemi informativi e docente Luiss, esplora il fenomeno IOT ( Internet of Things) in tutti i suoi ambiti d’applicazione, definendo pro e contro degli “oggetti digitali” che ci connettono alle nostre scuole, aziende, case
Nel corso della storia l’uomo ha sempre cercato un modo per trascrivere, documentare, condividere ciò che accade nella realtà. Nell’arco della sua esistenza ha utilizzato diversi supporti di memorizzazione e linguaggi che gli hanno permesso di codificare e condividere informazioni tra i suoi simili, presenti e futuri. Potremmo per esempio partire dagli albori, considerando le pitture rupestri, le quali permisero all’uomo preistorico di rappresentare momenti della propria vita, codificandoli in semplici pitture (linguaggi) riportate solitamente sulle mura (supporti) all’interno di una caverna. Tra l’altro c’è da notare che il supporto utilizzato si è dimostrato abbastanza affidabile, dato che le informazioni sono ancora disponibili a distanza di diverse migliaia di anni. Con il passare del tempo l’uomo ha perfezionato la codifica delle informazioni, elaborando linguaggi e utilizzando supporti sempre più evoluti e condivisi (come tavole di legno, papiri, libri, videocassette, sino ad arrivare ai moderni supporti digitali).