World Cup Time
«Messi. Ronaldo. Neymar. Kane. Mbappé». Maradona elenca i nomi dei suoi giocatori preferiti, quelli che secondo lui continueranno ad avere più impatto nei prossimi anni, a Russia 2018 e dopo. Se fosse calcio a cinque sarebbero la squadra più squilibrata di sempre: tutti attaccanti e nessun difensore. Si divertiranno i tifosi della Dinamo Brest, la squadra bielorussa di cui Maradona ha da poco accettato l’incarico di presidente (e forse occasionalmente allenatore). Con l’età (58 anni a ottobre), è diventato più saggio; uno dei mantra del Maradona maturo è: «Per diventare campioni bisogna ascoltare i propri genitori». La nuova saggezza riguarda anche il VAR, che farà il suo debutto internazionale in Russia. Ricordando la “mano de Dios”: «Nell’86 tutti incolpavano l’arbitro ma nessuno degli 85mila in quello stadio in Messico aveva visto la mia mano. “Sì, l’ho vista”, ma hanno visto le foto, hanno visto i replay. Avevano la VAR, ma dopo la partita. Penso che la tecnologia sia positiva per il calcio, e che debba ormai farne parte integrante». Da amico e ambasciatore di Hublot («Ne ho sempre due al polso, uno per Dalma e uno per Giannina», a proposito di genitorialità), Maradona ha partecipato alla presentazione a Baselworld di Big Bang Referee Fifa World Cup 2018, lo smartwatch ufficiale degli arbitri in Russia, altro tassello di quell’innovazione di cui parla. Per l’evento, gli avevano chiesto di allenare una delle due squadre di vecchie glorie che hanno partecipato a una simbolica partita amichevole: ha resistito dieci minuti, prima di mandarsi in campo. «Ho un piede mancino e ancora voglia di calciare», dirà dopo. Chissà se in Bielorussia andrà allo stesso modo. _ (Ferdinando Cotugno)
Con gli anni l’ex pibe de oro è diventato più saggio. Ecco i calciatori su cui punterebbe «e che faranno la differenza»