GQ (Italy)

Save the date

Collezioni­sti, talenti emergenti, galleristi: si ritrovano puntualmen­te al Grand Palais per la più grande abbuffata di fotografia di fine anno. A patto di organizzar­si per tempo, ecco cos’altro fare − di nuovo − in città

- Testo di CRISTINA D’ ANTONIO

Prepararsi al Paris Photo

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Quattro giorni (più uno, quello dell’inaugurazi­one, rigorosame­nte su invito) di follia: sotto le cupole vetrate del Grand Palais la fotografia richiama bella gente, incroci creativi, collezioni­sti, gallerie emergenti e talenti in ascesa. Un’invasione che si allarga nel resto della città con eventi pop-up, feste e mostre collateral­i (alcune restano allestite fino alla fine dell’anno): da tenere d’occhio i nuovi spazi ( Paris-art.com/photo), i luoghi classici (Maison Européenne de la Photograph­ie, Mep-fr.org) e quelli meno noti ai turisti (Le Centquatre, 104.fr). Prendere nota: in autunno la Fondation Henri Cartier-bresson apre nel Marais (79, rue des Archives). Parisphoto.com

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Una platea modulabile per esigenze sceniche (da frontale a quadrifron­tale). Letture, proiezioni e concerti dalle 12 alle 24. È il progetto di Mélanie e Frédéric Biessy per La Scala (13, boulevard de Strasbourg), sala ottocentes­ca passata da café-concert a cinema porno e, dall’11/9, nuovo secret spot da scoprire in città.

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Julien Bergis e Romain Jourdan sono due disturbato­ri dell’e-commerce con assoluto buon gusto: dalla T-shirt alla birra autoprodot­ta, dalle cuffie wi-fi al taglio dal barbiere; qualunque sia la richiesta, loro selezionan­o prodotti da tutto il mondo e offrono consegne rapide (a Parigi, con la bici, in due ore). Lo fanno on line e, ora, anche in store temporanei: fino a fine giugno è operativo quello nel Marais (76 bis, rue Vieille du Temple), per l’indirizzo successivo aggiorname­nti su FB.

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Hanno cominciato usando la città come un gigantesco campo sportivo, oggi sono una comunità di 15mila persone (di cui 12mila nella sola Parigi) che si incrocia e si allena grazie a un’app. CYD, Conquer Your Day, è la comunità sportiva urbana creata da Romain e Grégory: i bootcamp sono gratis, gli allenament­i al chiuso costano 25€.

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Un edificio industrial­e di 2.200 metri quadri, di fine Ottocento, riprogetta­to su sette piani da Rem Koolhaas: Lafayette Anticipati­ons (fondazione che fa parte dell’impero dei grandi magazzini) è il nuovo spazio di ricerca e creazione a due passi dal Pompidou. Atelier d’artista, aree per workshop, ampie zone dedicate alle mostre: l’interno dell’edificio può essere variato in 49 soluzioni, secondo necessità. Tra gli spazi fissi: À rebours (100 metri di capsule collection) e Wild & Moon ( Wildandthe­moon.fr), creato da una tribù di chef, nutrizioni­sti e naturopati. Lafayettea­nticipatio­ns.com

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Hôtel Particulie­r, ex case di piacere ( Maisonsouq­uet. com), l’ultima dimora di Oscar Wilde ( L-hotel.com): i parigini amano ritrovarsi a bere lontano dalle folle, in atmosfere vellutate, degne dei boudoir. Nella parte borghese della Butte, al 23 di avenue Junot, dietro un alto cancello in ferro battuto e all’ombra di un giardino disegnato dallo stesso paesaggist­a dei Jardin des Tuileries, c’è l’hôtel Particulie­r Montmartre: varcata la soglia si accede al Le Très Particulie­r, regno di una mixologia che osa presentars­i in tazze da tè.

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Dal biopic – Final Portrait di Stanley Tucci – alla retrospett­iva al Guggenheim di New York ( dall’ 8/ 6 al 12/ 9): il 2018 è l’anno di Alberto Giacometti e Parigi gli dedica un nuovo spazio. L’institut Giacometti, a Montparnas­se ( 5, rue Victor Schoelcher; dal 21/6) ricostruis­ce parte dell’atelier originale dell’artista e raccoglier­à le 350 sculture in gesso e bronzo, i 90 quadri e i 200 disegni custoditi finora dalla moglie Annette, molti dei quali mai mostrati in pubblico, e i documenti conservati dalla Fondation Giacometti. Inoltre, una serie di esposizion­i a tema: si inizia con l’amicizia che legò l’artista allo scrittore Jean Jenet. Fondation-giacometti.fr/fr/institut

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Una fonderia del XIX secolo, tra Bastille e Nation, trasformat­a in uno spazio in cui 140 videoproie­ttori ricreano immagini su un totale di 3.300 mq di superficie: inaugurato la scorsa primavera, l’atelier des Lumières è il nuovo indirizzo dove l’arte diventa immersiva. La prima mostra (fino all’11/11) è dedicata alla Vienna di Gustav Klimt e dei suoi contempora­nei. Due i percorsi possibili: quello più breve racconta la visione di Friedensre­ich Hundertwas­ser (90 anni dalla sua nascita). Atelier-lumieres.com

Cydplaygro­unds.com

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Una delle sale interne di Le Très Particulie­r, a Montmartre
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