Lo spirito ribelle di un vero outsider
Rankin celebra 30 anni di carriera e li racconta in un libro monografico: Unfashionable
“Unfashionable”. Non alla moda. Una scelta singolare quella di Rankin, uno dei più richiesti fotografi di moda del mondo. Tra i suoi ritratti quelli delle top model Heidi Klum e Kate Moss ma anche di star musicali come Robbie Williams, Madonna e David Bowie. Singolare a tal punto da intitolare così il volume monografico, in uscita questo mese per Rizzoli, che celebra i suoi trent’anni di carriera.
«Trovare una parola che desse la cifra della mia fotografia nell’arco di tre decadi non è stato facile», rivela il fotografo scozzese, al secolo John Rankin Waddell. «Poi ho capito che la mia volontà è sempre stata quella di non seguire le tendenze», aggiunge. Basta sfogliare poche pagine del libro per rendersi conto che la forma mentis di Rankin è quella dell’artista concettuale, prima ancora che del fotografo: l’idea viene sempre prima dell’abito. Il tutto unito a uno spirito ribelle e irrequieto, che lo rende insofferente verso i limiti imposti dalla fotografia di moda classica. Per la campagna Underwhere del 2001 non esitò a ritrarre una modella con una folta barba. Ma la sua mossa più eretica è, paradossalmente, quella di aprire le porte delle campagne di moda alla normalità: è tra i primi a mettere in bella mostra rotondità e rughe, fotografando donne in carne e avanti con l’età come nella campagna Real Beauty del 2004. In parallelo alla carriera di fotografo di moda e ritrattista, Rankin è anche un apprezzato regista di video musicali (ha lavorato con Rita Ora, Miley Cyrus e Robyn) e fondatore di influenti riviste di moda, cultura e lifestyle, come Dazed & Confused, Rank, e, più di recente, Hunger. Convinto sostenitore dell’insostituibilità della carta stampata, si smarca dalle tante Cassandre che danno ai fashion magazine le ore contate: «La maggior parte delle persone fruisce ormai della fotografia di moda sui social, eppure, mai come in passato, assistiamo oggi al proliferare di riviste e pubblicazioni indipendenti, sostenute da un pubblico affezionato in cerca di idee nuove e fresche. Riviste che, come un romanzo, invitano alla riflessione; così belle da far venir la voglia di collezionarle. Questa è la nicchia dove mi vedo lavorare nei prossimi anni».