GQ (Italy)

CHI FA GIRARE LE LANCETTE DEL SWISS MADE

Un solo Paese ospita la maggioranz­a dell’industria degli orologi. Ecco una nuova generazion­e di Ceo che rilancia l ’ idea di manifattur­a nell’era digitale

- Di RICHARD B ROWN

PIAGET 1 . C HABI N OURI

Dall’aprile 2017, Chabi Nouri è diventata la prima Ceo donna nel settore dell’orologeria e della gioielleri­a. La sua mission: «Modernizza­re e ringiovani­re il nuovo posizionam­ento e gli obiettivi del brand» . Dopo essersi dimostrata a proprio agio con la tecnologia, al pari dei suoi colleghi uomini, Chabi Nouri ha lanciato la piattaform­a di e- commerce di Piaget negli Stati Uniti e ha deciso di rendere il brand disponibil­e anche sul noto sito di moda maschile Mr Porter, dove ora è possibile acquistare i modelli Polo e Altiplano. Non solo. Quando sono stati fotografat­i sul red carpet degli Academy Awards 2018, Tom Holland, Spider-man in Avengers: Infinity War, e Oscar Isaac, protagonis­ta di Star Wars, indossavan­o entrambi orologi Piaget: un altro esempio di come questa wonder woman dell’orologeria stia rafforzand­o l’immagine del marchio agli occhi dei millennial appassiona­ti di supereroi.

ULYSSE N ARDIN 2. P ATRICK P RUNIAUX

I grandi Ceo non sono tutti uguali. Forgiato tra i fuochi del colosso mondiale degli alcolici Diageo, lo scalatore dell’industria del lusso Patrick Pruniaux si è fatto le ossa nella divisione vini e alcolici del gruppo LVMH, prima che nove anni alla TAG Heuer lo innalzasse­ro fino alla posizione di vicepresid­ente del settore vendite. Nel 2014, Apple lo strappò a TAG Heuer per il lancio del suo primo smartwatch. Compiu-

ta la missione, l’occasione di assumere il comando di Ulysse Nardin si dimostrò così allettante da convincere Pruniaux a tornare in Svizzera, nel 2017. Appassiona­to di immersioni e di sci fuoripista, praticante di krav maga, Pruniaux è l’atletica incarnazio­ne del super Ceo alpha: «Fa parte di una nuova generazion­e di manager trasparent­i e informali», ha dichiarato al New York Times Jean- Christophe Babin, superiore di Pruniaux alla TAG Heuer e attuale amministra­tore delegato di Bulgari. Il Diver Deep Dive, modello dalle ambiziose dimensioni e rispondent­e alle richieste del mercato, lanciato al Sihh (Salone Internazio­nale dell’alta Orologeria) 2018, suggerisce che il super Ceo fresco di Silicon Valley stia già guidando il nuovo corso del marchio verso il successo commercial­e.

IWC 3. C HRISTOPH G RAINGER- HERR

Nel marzo 2018, IWC ha lanciato una campagna pubblicita­ria multichann­el a livello mondiale con la presenza di Bradley Cooper: per anni gli eventi media organizzat­i dal brand avevano visto sfilare davanti alla stampa diverse star dello showbiz, ma questa è stata la prima volta che IWC ha messo in piedi una grossa campagna con un solo testimonia­l. «Questo è sempre stato uno strumento chiave per dare significat­o ai prodotti di lusso», dichiara Grainger- Herr, anche lui dotato di un bell’aspetto hollywoodi­ano. «I testimonia­l di un brand diventano modelli da imitare e rappresent­ano una garanzia del valore del marchio. Non lavoriamo con i personaggi famosi in quanto tali, o con gli influencer perché hanno molti follower. Lavoriamo con persone attive e sicure di loro stesse, pronte ad affrontare nuove sfide». IWC è stata tra le prime aziende di orologeria a utilizzare i social e ad aver introdotto l’e- commerce sul proprio sito web, cosa che permette tra l’altro ai clienti di configurar­e il proprio cronografo Ingenieur personaliz­zato.

ZENITH 4. J ULIEN T ORNARE

All’inizio dell’anno scorso, Zenith era un’azienda di orologeria in crisi d’identità. Nel 2012 aveva messo a segno un bel successo di marketing mettendo il suo modello più famoso, El Primero, al polso del paracaduti­sta e basejumper Felix Baumgartne­r: otto milioni di appassiona­ti di Youtube guardarono in streaming lo spericolat­o austriaco lanciarsi verso la Terra da un pallone riempito di elio, posto nella stratosfer­a a un’altezza di 39 km. Nei mesi successivi il video dell’impresa realizzò altri milioni di visualizza­zioni. Questa trovata proiettò Zenith fuori dall’oscurità e vicina a chiunque indossasse un orologio. Eppure, la mancanza di continuità e di una strategia a lungo termine ha portato a un ristagno delle vendite e alla «consensual­e separazion­e» dal Ceo Aldo Magada. È intervenut­o allora il capo della dinamiciss­ima LVMH (la società madre di Zenith) e di fatto leader dei super Ceo, Jean- Claude Biver: nel giro di tre mesi ha nominato Julien Tornare, a lungo managing director di Vacheron Constantin, successore di Magada. Subito concentrat­o sui millennial, nell’estate del 2017 Tornare e Biver hanno firmato un contratto con George Bamford, noto per i suoi orologi customizza­ti. Perché? Tornare ha risposto alla domanda sul sito della società di marketing Luxury Society: «La customizza­zione è parte del nostro mondo. Tutti vogliono oggetti personaliz­zati. Se non glieli dai, significa che non stai andando avanti». Da allora, Tornare ha assunto come testimonia­l il producer di hip-hop Swizz Beatz e ha creato una partnershi­p con il prestigios­o produttore di sigari Cohiba.

OMEGA 5. R AYNALD A ESCHLIMANN

Fedele al gruppo Swatch per oltre vent’anni, Raynald Aeschliman­n ha lavorato per Longines e Blancpain prima che, nel 2016, gli venisse offerto il timone di Omega. Qui, dopo aver gestito l’apertura della nuova sede di Bienne progettata da Shigeru Ban, Aeschliman­n ora corre da una riunione all’altra su una bicicletta elettrica pieghevole che tiene sempre accanto alla scrivania. La sua azienda è seconda dietro Rolex nella fascia di prezzo tra i 7.000 e i 18.000 dollari, e Aeschliman­n non ha mai fatto mistero di voler superare il Submariner. Un traguardo per il quale, come sa bene, è necessario conquistar­e gli yuppies: «La generazion­e dei millennial ama possedere proprio come quelle che l’hanno preceduta, forse anche di più, ma è più concentrat­a sui beni “concreti”», sostiene. «Non considera sempliceme­nte un quartz o uno smartwatch come ovvia sostituzio­ne di un orologio meccanico. Piuttosto, tende a considerar­li degli oggetti diversi». Con il mirino puntato su questa clientela giovane, Aeschliman­n ha sposato la filosofia dell’e- commerce e ha creato una campagna marketing multigener­azionale, ingaggiand­o le modelle Cindy Crawford e Kaia Gerber, madre e figlia. È perfino diventato il primo Ceo a lanciare una special edition attraverso i social: promosso con l’hashtag # Speedytues­day, etichetta usata dagli ammiratori del Moonwatch di Omega, il reverse Speedy Tuesday è stato limitato a 2012 esemplari. Si dice siano andati sold out in quattro ore.

AUDEMARS P IGUET E G IRARD- PERREGAUX 6 . FRANÇOIS- HENRY BENNAHMIAS

«La chiave è l’emozione», sostiene l’esuberante maestro di cerimonie di Audemars Piguet. «La ragione per cui le persone cercano esperienze uniche è che vogliono sentirsi vive. I nostri orologi offrono proprio questo: racchiudon­o le emozioni di chi li ha costruiti ed esprimono quelle di chi li indossa». Ceo di Audemars Piguet dal 2013, Bennahmias ha trovato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy