GLI STRUMENTI DEL TALENTO
Tourbillon in casa Vacheron Constantin. Musicisti e scalatori: un mood giovane per la Fiftysix
Anytime at All, cantavano i Beatles. Era il 12 giugno del 1964 quando John Lennon e compagni si riunivano nello Studio 2 degli Abbey Studios di Londra per registrare il nuovo album A Hard Day’s Night. Ed è proprio in una notte particolare all’interno dei celebri “studios” che Vacheron Constantin ha scelto di parlare del nuovo Tourbillon, la prima grande complicazione della collezione Fiftysix. In una fresca serata londinese di inizio autunno, a salire sul palco allestito per l’occasione all’interno dello Studio 1, è stato Benjamin Clementine, il compositore e artista britannico che la maison di orologeria svizzera ha coinvolto anche per la nuova campagna di lancio della Fiftysix, One of Not Many.
Scelte non casuali, in quanto il tempio sacro londinese della musica, utilizzato oltre che dai Beatles anche da stelle come Pink Floyd, Radiohead, Kanye West e Red Hot Chili Peppers – e luogo di registrazione delle colonne sonore di film quali I predatori dell’arca perduta, la trilogia de Il signore degli anelli, la saga di Harry Potter, oltre ai più attuali Black Panther e La forma dell’acqua –, ha infatti in comune con la nuova linea di orologi uno spirito metropolitano e cosmopolita, rétro e contemporaneo. Tre eccellenze sincronizzate, dunque, per affinità musicali ma anche per la precisione. Lo stile Fiftysix è di fatto un chiaro tributo a un segnatempo che Vacheron Constantin creò nel 1956, la referenza 6073. Il design esprime tutta la creatività della maison durante gli Anni 50, età d’oro dell’alta orologeria meccanica.
Il Tourbillon reinterpreta con soluzioni contemporanee diverse caratteristiche del modello originale: le anse che formano ciascuna un braccio della croce di Malta, il vetro zaffiro e i movimenti a carica automatica. Incredibilmente sottile, con meno di 6 mm di spessore e con il rotore periferico in oro 22 carati, il Calibro 2160 che anima il Fiftysix Tourbillon è visibile attraverso il fondello trasparente, che nel contempo svela tutta la bellezza del meccanismo e le sue raffinate decorazioni.
Caratteristiche in perfetta sintonia, dunque, con la scelta di un artista poliedrico come Clementine che nel 2015 ha collezionato una lunga serie di riconoscimenti, dal Mercury Prize britannico per l’album d’esordio At Least For Now al Victoires de la Musique (l’equivalente francese del Grammy Award) come miglior nuovo artista. E che proprio quest’anno ha registrato un nuovo brano realizzato e coprodotto da Vacheron Constantin e dai celebri Studios londinesi.
«La musica è una fonte di emozioni straordinaria e universale, proprio come i nostri orologi», ha commentato Louis Ferla, Ceo di Vacheron Constantin. «Con gli Abbey Road Studios abbiamo scoperto di condividere gli stessi valori, dall’eccellenza tecnica all’innovazione continua, dalla trasmissione del savoir-faire al desiderio costante di far conoscere e diffondere la propria passione», ha aggiunto con entusiasmo.
Ma lo sguardo della più antica manifattura orologiera al mondo, con un’attività ininterrotta di oltre 260 anni, non si ferma qui. «Desideriamo espandere la nostra presenza anche nel mondo della musica e non avremmo potuto immaginare un partner più adatto degli Abbey Road Studios; la nostra alleanza è estremamente naturale e anticipa infinite possibilità di creazione e collaborazione», ha sottolineato Ferla. Sarà anche per questo che la nuova collezione Fiftysix si sposta, anche a livello di design, verso un pubblico più giovane e una comunicazione decisamente più rock: la campagna One of Not Many coinvolge, oltre Benjamin Clementine, anche il musicista inglese James Bay. Mentre per le altre collezioni, Patrimony e Overseas, sono stati chiamati a interpretarle rispettivamente Ora-ïto, designer francese di fama mondiale. E Cory Richards, esperto fotografo americano del team del National Geographic, nonché esploratore e scalatore in solitaria del monte Everest. «Gli ambiti in cui operano questi talenti – musica, design, esplorazione e fotografia – sono territori legittimi e pertinenti in cui Vacheron Constantin è presente da lungo tempo. La cosa più importante nel loro e nel nostro lavoro è trascendere gli oggetti per suscitare emozioni», ha spiegato Laurent Perves, Chief Marketing Officer della maison.
Le immagini della campagna, firmate da Phil Poynter, offrono una prospettiva del “dietro le quinte” e ritraggono i personaggi nei loro luoghi di adozione. In ogni scatto la mano lascia un’impronta unica, quella che serve per chi come loro con le mani e con il tempo ci lavora ogni giorno.