DI FANTASIA E DI CESELLO
Il barocco di Dolce & Gabbana scala le posizioni dell’alta orologeria. Con piglio artigiano
A chi si deve il merito di aver trasformato di nuovo l’orologio in un oggetto di tendenza? A sorpresa, un ruolo importante è stato svolto dalle maison per le quali non è un core business. La ragione è semplice: l’esperienza maturata in altri settori ha permesso loro di guardare a questo mondo con occhi diversi e, grazie a una combinazione di coraggio e originalità, togliere quella patina di “già visto” riportando l’orologio nel campo semantico dove si devono muovere i prodotti di lusso: il sogno. Per capire meglio, basta guardare quanto fatto da Dolce & Gabbana che, nel giro di pochi anni, ha saputo imporre il proprio ingegno anche nel difficile mondo dell’alta orologeria: «È un campo», spiega Stefano Gabbana, «che ci permette di esplorare al massimo la nostra creatività, di realizzare pezzi unici che raccontano qualcosa di noi, della nostra storia, del nostro amore per la bellezza e per l’artigianalità».
Significativa la scelta dei due designer di inaugurare l’ultimo weekend dell’alta moda proprio con la presentazione dei nuovi orologi. Modelli che uniscono a un cuore Swiss Made una creatività tutta italiana capace, nei laboratori di Legnano, di dare forma alle ispirazioni più disparate.
«Partiamo sempre da un’idea, un luogo, un ricordo», precisa Domenico Dolce. «E a tutto ciò uniamo quegli aspetti che fanno parte della nostra tradizione e del nostro Dna: la religione, i riferimenti all’italia e al suo artigianato, ma anche ai suoi colori, alla sua cultura e storia».