LA SIGNORA MULTIFORME
Una coupé a cinque porte che si comporta come un Suv: la Q8 di Audi è una supercar da 2.150 chili che non fa una piega, neanche quando derapa nel deserto d’atacama
Terra di osservatori spaziali e locande per backpacker, di miniere di rame e bagliori rossastri nel cielo, di condor e fenicotteri, di salar e di indigeni invisibili ai turisti, i Lickan Antai, il deserto di Atacama esce da un giorno e una notte di neve e di nebbia. È un padrone di casa che vorrebbe tenere chiusa la porta, il calendario dice che l’inverno australe sta arrivando e i viaggiatori scarseggiano. Un volo di 12 mila chilometri per Santiago e il tempo necessario per avvicinarsi a San Pedro, su un altopiano tra le Ande, e ogni cosa sembra avvolta da una bolla. Questo è il deserto cileno, il più secco del pianeta, cinquanta volte più arido della Valle della Morte californiana; questo è il set che Audi ha scelto per provare la Q8. È una coupé a cinque porte che si comporta come un Suv, una supercar da 2.150 chili, decisamente beneducata, con cui affrontare una giornata di test drive con la scioltezza di una creatura di razza, nerboruta ma aggraziata.
Il mattino della partenza da Tierra Atacama, boutique resort sul quale veglia il vulcano Licancabur, 5.920 metri di fascino e fotogenia, il deserto ha cambiato umore. È tutto aria tersa e cielo azzurro e luce fulgida. Fuori, una colonna di Sport Suv: protagonista è la 3.0 TDI da 286 cv e 600 Nm di coppia, la prima ad arrivare sul mercato europeo in questo ultimo trimestre dell’anno (all’inizio del 2019 le nuove versioni a sei cilindri, TDI e TFSI). Frank Lamberty, exterior designer di Audi e collezionista di auto vintage, che chiama «my toys», attira l’attenzione sulla calandra, la maschera frontale, un single frame ottagonale piuttosto agguerrito, e sulla vista laterale, che viene